Con un omaggio a Borsellino al via la stagione estiva del Biondo

Pamela Villoresi, direttrice del Biondo Di Palermo
Con lo spettacolo “In mio onore” di Elisa Parrinello, dedicato alla memoria del giudice Paolo Borsellino, degli agenti della sua scorta e di tutte le vittime...

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Con lo spettacolo In mio onore di Elisa Parrinello, dedicato alla memoria del giudice Paolo Borsellino, degli agenti della sua scorta e di tutte le vittime della mafia, prenderà il via a Palermo (venerdì 19 luglio, alle 20.45 nel Chiostro di Sant'Antonino) in occasione dell'anniversario della strage di via d'Amelio, Vocazioni, la stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo diretto da Pamela Villoresi.


Si tratta di un'opera metaforica, che attraverso i linguaggi del teatro, della musica e della danza mette in scena il conflitto tra bene e male, lanciando un messaggio di pace, civiltà e coraggio. Interpretato dalla Compagnia S'Kalsa, la Compagnia di Folleria e gli allievi dei laboratori teatrali Ditirammu Lab, con la partecipazione di Stefania Blandeburgo e con Gloria Riti, David Marzi, Domenico Ciaramitaro, Giulia Tarantino, lo spettacolo vuole lanciare un messaggio di pace, civiltà e coraggio.


In mio onore è uno spettacolo corale, nel quale si immagina che i martiri della mafia inviino sulla terra i loro Messaggeri Paladini, con l'intento di redimere gli aguzzini delle stragi di Cosa nostra. Gli Angeli li esasperano, li tormentano e quasi seducono il cuore di ognuno di loro, fino alla resa dei conti, quando la cupa e indomabile crudeltà della mafia è messa in ginocchio dalla voce di chi è rimasto disarmato, ma colmo di un amore infinito.

La voce di quel dolore trasmette un'emozione forte non solo a chi ascolta, ma soprattutto a chi continua la lotta in nome di chi non c'è più. Il festival
Vocazion, nel quale Pamela Villoresi ha riunito artisti di culture diverse e spettacoli legati da un comune afflato verso una dimensione etica e spirituale, proseguirà fino al 28 luglio con spettacoli di teatro, concerti, danza e incontri.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero