Beyoncé non fa sconti: il suo cachet da 4 milioni di dollari fa indignare la Costa d'Avorio

L'impegno sociale passa anche da qui: la rete contro la regina dell'R'n'B
Beyoncé non fa sconti: la star americana è stata invitata dalla Jeune Afrique, società di intrattenimento di Abidjan in Costa d’Avorio, a tenere un...

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Beyoncé non fa sconti: la star americana è stata invitata dalla Jeune Afrique, società di intrattenimento di Abidjan in Costa d’Avorio, a tenere un concerto privato prima dello show allo Stade de France del 21 luglio. Ma, nonostante le temperature africane, il cachet da 4 milioni di dollari ha gelato gli organizzatori. Già nel mese di maggio la società “Orange”, in occasione del 20° anniversario, aveva pensato di ingaggiare la regina dell’R’n’B per uno show ad Abidjan. Ma tutti quegli zeri hanno fatto desistere anche la compagnia telefonica che ha preferito all’ugola in tacchi a spillo il dj francese David Guetta.

 


Delusione a parte, c’è un altro fattore da considerare che non è sfuggito al popolo della rete. Beyoncé, infatti, è impegnata con “Black Lives Matter” (Le vite dei neri contano), il movimento nato grazie ad un hashtag diventato virale che cerca di portare all’attenzione pubblica tutte le uccisioni ingiustificate degli afroamericani da parte delle forze dell’ordine. È di pochi giorni fa il video propaganda “23 Ways You Could Be Killed If You Are Black In America” che percorre la strada della sensibilizzazione. Insieme alle star che ci hanno messo la faccia, da Pharrel Williams a Rihanna, da Bono ad Alicia Keys (è stata proprio la sua organizzazione “We are here” a gestire l’operazione), anche Beyoncé schierata per i diritti di questa comunità. Perciò gli internauti hanno storto il naso a suon di tweet perché tra il dire e il fare, a quanto pare, c’è davvero di mezzo un mare di interessi: difendere la causa dei neri ma non scendere a compromessi per tenere un concerto in Africa. 4 milioni di dollari in Costa d'Avorio per una "limonata", cinguettano, sono davvero troppi.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero