Delusione a parte, c’è un altro fattore da considerare che non è sfuggito al popolo della rete. Beyoncé, infatti, è impegnata con “Black Lives Matter” (Le vite dei neri contano), il movimento nato grazie ad un hashtag diventato virale che cerca di portare all’attenzione pubblica tutte le uccisioni ingiustificate degli afroamericani da parte delle forze dell’ordine. È di pochi giorni fa il video propaganda “23 Ways You Could Be Killed If You Are Black In America” che percorre la strada della sensibilizzazione. Insieme alle star che ci hanno messo la faccia, da Pharrel Williams a Rihanna, da Bono ad Alicia Keys (è stata proprio la sua organizzazione “We are here” a gestire l’operazione), anche Beyoncé schierata per i diritti di questa comunità. Perciò gli internauti hanno storto il naso a suon di tweet perché tra il dire e il fare, a quanto pare, c’è davvero di mezzo un mare di interessi: difendere la causa dei neri ma non scendere a compromessi per tenere un concerto in Africa. 4 milioni di dollari in Costa d'Avorio per una "limonata", cinguettano, sono davvero troppi.
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