Bellocchio ricorda Camilleri: «Fu lui a convincermi di diventare regista»

Bellocchio ricorda Camilleri: «Fu lui a convincermi di diventare regista»
Bellocchio ricorda Andrea Camilleri. «È stato mio insegnante di recitazione al Centro sperimentale, l'aneddoto vuole che sia stato proprio lui a suggerirmi,...

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Bellocchio ricorda Andrea Camilleri. «È stato mio insegnante di recitazione al Centro sperimentale, l'aneddoto vuole che sia stato proprio lui a suggerirmi, a consigliarmi di passare alla regia perché vedeva che come attore ero titubante, cercavo di nascondermi, di mettermi da parte. "Guarda è meglio che tu stia dietro la macchina da presa" mi disse e, appoggiato anche da lui, l'anno successivo feci gli esami e fui ammesso al corso di regia». È il ricordo di Andrea Camilleri tracciato dal regista Marco Bellocchio, rispondendo alla domanda di una giornalista.


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«Era sì il professore e quindi aveva l'autorità, però era anche molto allegro, spesso ci raccontava tante sue esperienze teatrali, perché è stato anche uomo di teatro - ha proseguito Bellocchio - Quelle lezioni le ricordo. Era un uomo anche molto franco, diretto. Eravamo nel 1959/60, era appena uscita "La dolce vita" e ci disse di andare a vederlo perché temeva che sarebbe stata sequestrato».

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Bellocchio ha ricordato anche Federico Fellini: «Venne a presentare "La dolce vita" qualche mese dopo al Centro
sperimentale, con Mastroianni. I giovani fecero domande ingenue come "scusi maestro, come posso diventare come lei?". È legittima la domanda ma è impossibile la risposta», ha concluso Bellocchio.
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Il Messaggero