Che ci fosse del marcio in Danimarca era evidente. Ora sulla Danimarca dei biglietti rivenduti online a prezzi gonfiati (il cosidetto secondary ticketing) ci sarebbero anche le...
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CONCORRENTI
Ma a minacciare azioni legali, ci sono anche i concorrenti con, in prima fila, Barley arts di Claudio Trotta, che cura in Italia Bruce Springsteen, che minaccia «una causa per concorrenza sleale verso Live Nation... che potrebbe essere allargata agli altri iscritti ad Assomusica». In effetti, il polverone è deflagrato in modo clamoroso l'estate scorsa proprio per Springsteen, con i posti in vendita per San Siro volatilizzati in pochi minuti. Situazione che si è ripetuta quando sono stati annunciati i concerti Live Nation dei Coldplay in Italia il 3 e 4 luglio 2017 a Milano e la stessa cosa succede regolarmente con gli altri artisti, per esempio i Radiohead che saranno il 14 giugno a Firenze (e Viagogo mette in vendita i posti fino a 439 euro) e il 16 a Monza (dove arrivano fino a 625 euro).
Proprio per i concerti di Springsteen e dei Coldplay, nei giorni scorsi, il pm di Milano Scudieri ha aperto un'inchiesta. Ora, probabilmente i documenti delle Iene, verranno acquisiti dal magistrato assieme alle nuove denunce (Stefano Lionetti, amministratore delegato della rivendita ufficiale Ticketone, ha ipotizzato il reato di violazione del contratto di esclusiva). Roberto De Luca, responsabile italiano di Live Nation intervistato dalle Iene ha giustificato la questione definendola «non illegale, ma borderline» e motivandola come un espediente quando l'andamento delle prevendite sia stato giudicato deludente lasciando intravedere una corresponsabilità degli artisti. Ieri sera Live Nation ha precisato che l'agenzia «non ha mai immesso spontaneamente sul mercato secondario biglietti dei concerti di Tiziano Ferro, Giorgia e Marco Mengoni, attualmente in vendita» e che il riferimento sulla corresponsabilità non era riferito ad artisti italiani, ma «semmai ad artisti internazionali». La cosa in effetti deve aver creato tensioni (ieri sera Mengoni si è dissociato sulle sue pagine web). Certo, volente o nolente, De Luca ha aperto la strada al dubbio che la pratica del secondary ticketing possa essere un modo per rientrare dai cachet esorbitanti pretesi dalle superstar. Del resto che ci sia una bolla economica dei concerti coi cachet supergonfiati, è cosa nota. E se l'inchiesta oltre a gettare acqua sul fuoco sulle speculazioni del bagarinaggio riuscisse a che a normalizzare i costi dei concerti?
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Il Messaggero