Non solo le hit che hanno spopolato nelle ultime due estati, ma un discorso sulla popolarità, spunti sociali e momenti intimi: questo è “Icona”, il nuovo...
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Con le produzioni affidate quasi sempre a Rocco Rampino (Congorock) Baby K spinge verso l'urban pop elettronico, dalle influenze latine di “Da zero a cento” a quelle orientali di “Come no”, ma non dimentica le radici hip-hop: si nota negli scambi di rime con J-Ax in “Certe cose” e con Vegas Jones e Gemitaiz in “Vibe”, gli unici featuring insieme con Andrès Dvicio nell'altra hit, “Voglio ballare con te”.
La seconda metà del disco si fa più personale, tra amori giovanili (“Aspettavo solo te”, che ha la firma di Rocco Hunt e la produzione di Takagi & Ketra), flussi di coscienza (“Mi faccio i film”) e i desideri di “Sogni d'oro e di platino” (prodotta da Zef): «È un'ode ai sogni, perché per i giovani è difficile permettersi di sognare, soprattutto per le problematiche legate all'occupazione - spiega riguardo quest'ultimo brano - Per me è importante perché, nonostante i tanti numeri, fare musica è sempre come stare sulle montagne russe».
La title track osserva invece la società di oggi: «Mi chiedo cosa possa significare oggi la parola 'iconà: grazie ai social abbiamo tutti un palcoscenico, ragazzine di 8 anni che pubblicano foto già in posa, ragazzi che vogliono diventare opinionisti, è un piccolo mondo in cui tutti cercano di essere protagonisti dello show. Io qui mi calo nel punto di vista di una ragazza che vuole essere icona sui social, ma per me Michael Jackson o Madonna sono vere icone: perché diventarlo ha a che fare con il tempo, serve sacrificio, dedizione all'arte, una rivoluzione personale. Non è una critica, ma la mia concezione è diversa».
Tra le righe affiora anche la tematica femminile: «Portare la femminilità per me non è una cosa calcolata: sono sincera quando scrivo, quindi per forza di cose il punto di vista è femminile.
Il Messaggero