Questa volta è stato tutto vero. Niente finzione, niente set cinematografico. Artem Tkachuk, 18 anni, che al cinema è stato uno dei protagonisti del film 'La...
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Napoli, sgominata la paranza dei bambini: scacco matto agli eredi dei Sibillo
Quello che è certo, al momento, è che è stato colpito al fianco: per lui una prognosi di venti giorni. È accaduto tutto nella zona della movida napoletana, nell'area dei baretti di Chiaia. Non è affatto la prima volta che, in quella zona, giovanissimi criminali entrano in azione. Ai 'barettì ci sono state sparatorie - anche con quattro feriti tra cui un sedicenne e tra i fermati il figlio ventenne di un esponente di un clan - ci sono stati accoltellamenti, ci sono stati cortei di protesta dei cittadini stanchi della movida molesta, ci sono stati anche maggiori controlli e più forze dell'ordine in campo.
Poi gli avrebbero chiesto anche se conosceva una persona, dopo di che è scattata l'aggressione. Tkachuk è stato accoltellato, il suo amico di 21 anni è stato colpito con calci e pugni, per lui una prognosi di cinque giorni. Saranno le indagini della Polizia di Stato a far luce sull'accaduto: a stabilire se possa esserci stato uno scambio di persona o se era proprio l'attore il bersaglio prescelto e se ad agire possa essere stata proprio una baby gang. Potrebbero esserci delle immagini di quanto accaduto, grazie a telecamere di sorveglianza presenti in zona. Così come potrebbero esserci anche dei testimoni.
Napoli, aggrediti e accoltellati ai baretti di Chiaia: arrestati due 21enni
La zona dei baretti è tra le più affollate del sabato sera: basti pensare che proprio in quella stessa area un'ambulanza, proprio la scorsa notte, ha impiegato venti minuti per percorre pochissimi metri. Il mezzo di soccorso si è dovuto bloccare di fronte ad un vero e proprio muro di ragazzi che non si sono spostati neanche con l'intervento dell'Esercito; un passaggio durante il quale sono stati anche sferrati cazzotti sulle fiancate. L'accoltellamento, per il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, «è un episodio di assoluta gravità». «Una barbarie - aggiunge - alla quale bisogna mettere fine. A partire anche da una netta presa di distanze che gli attori di alcuni film e di alcune fiction tv devono manifestare in modo netto e chiaro facendo capire bene che la camorra e la cultura della violenza professata dai clan sono il male assoluto per la nostra comunità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero