Due tipi che non potrebbero essere più diversi: terapista di coppia lui, agguerrita avvocato divorzista lei. Lei separa le coppie, lui tenta di tenerle unite. Lui ha appena...
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Il regista. “Sono stato felice di dirigere “Poli opposti” perché mi ha permesso di avere come riferimento i classici del passato”, dice Croci. “Penso ai film di Hawk e Cukor ma anche alle commedie della Universal degli anni Sessanta. Gli ingredienti ci sono tutti: la classica battaglia fra i sessi, due protagonisti ultra-fascinosi, ricchi e ben vestiti, una separata emancipata che ha cresciuto un figlio da sola, un novello separato pronto a rifarsi una vita. E c’è anche un romantico ballo notturno, con la Cupola di san Pietro sullo sfondo”.
I protagonisti. “Ho accettato di girare questo film”, spiega Argentero, “perché contiene molta eleganza e si ricollega alla commedia sofisticata americana. Il mio personaggio mi è piaciuto perché così garbato e ricco di stile appare in controtendenza rispetto all’uomo contemporaneo aggressivo e arrogante“. Sarah Felberbaum racconta di aver apprezzato il carattere forte del suo personaggio: “E’ una donna cresciuta, ha un figlio e non crede più negli uomini dopo la delusione che ha subito”, spiega l’attrice, “si è creata una sua vita ordinata che viene messa a repentaglio dall’uomo di cui si innamora, l’opposto di quello che lei è e che fa. Il film è stata una bellissima esperienza, anche dal punto di vista umano”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero