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Neanche il tempo di iniziare le prove che Antonello Venditti è già con il telefono in mano, pronto ad aggiornare i fan che lo seguono sui social con una delle sue dirette. Francesco De Gregori lo prende in giro: «Ma fammi capire: dobbiamo andare avanti una settimana così?». In fondo la differenza tra questi due giganti della canzone italiana, le cui strade sono finalmente tornate ad incrociarsi a cinquant’anni dai primi passi sul palco del leggendario Folkstudio e dall’album congiunto Theorius Campus, sta tutta qui: da un lato il “grande schivo” che poco si concede da sempre, dall’altro un simpatico compagnone che non perde occasione per raccontarsi.
LE CANZONI
All’Atlantico di Roma fervono i preparativi per il tour che li vedrà tornare a condividere i palchi, partendo il 18 giugno dallo Stadio Olimpico. Mentre le telecamere del regista Stefano Pistolini li riprendono in azione, tutto raccontato nella serie Falegnami & filosofi, sei episodi in esclusiva sulla piattaforma Discovery+ da domani, De Gregori e Venditti provano insieme ai loro musicisti le canzoni che faranno parte della scaletta dei concerti.
«La commemorazione l’abbiamo già fatta. Adesso facciamo un’altra cosa. Quello che non abbiamo fatto ai tempi di Theorius Campus: essere un vero duo», spiega Venditti, 73 anni, che neppure nella sala da concerto presa in affitto per le prove del tour si separa dai suoi occhiali da sole a forma di goccia. Non se ne separa nemmeno De Gregori, che di anni ne ha invece 71: «Rappresentiamo qualcosa di importante per la storia della musica italiana. Siamo sempre stati sghembi. Antonello è stato più pop di me, nelle intenzioni e anche nei risultati. Io ho sempre viaggiato un po’ schiscio, come dicono a Milano. La miscela detonante che io sento che avviene quando cantiamo insieme sta proprio in questo».
Tra sigarette e visite a sorpresa – in sala si presenta anche Ultimo, che il mentore Venditti presenta al maestro De Gregori – le prove proseguono all’insegna di questa ritrovata amicizia che ha ridato carburante ad entrambi. I brani dei rispettivi repertori si susseguono e si mischiano: Bomba o non bomba, Pablo, Generale, Che fantastica storia è la vita, Buonanotte fiorellino, Alta marea. C’è anche Per le strade di Roma: «Tutti e due siamo intimamente romani. Antonello lo ha dichiarato più di me, in realtà anche io mi sento di appartenere alla logica, alla bellezza e ai problemi di questa città. In questo siamo tutti e due molto legati. Partire dallo Stadio Olimpico è anche un segnale», riflette De Gregori.
LE STORIE
I due arrivano a scambiarsi anche le rispettive canzoni. A cantare La donna cannone, ad esempio, è Venditti: «Per decenni abbiamo avuto due suoni e due modi di scrivere canzoni paralleli, nel senso che non si incontravano mai. Questo distacco, durato tantissimi anni, ci permette adesso di ricollegare due storie musicali e due modi di cantare, di far tornare i conti», osserva Francesco. Antonello gli fa eco: «Quello che rimane è una cosa rara: l’amicizia». Sugli spalti ci sarà da commuoversi.
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Il Messaggero