Alla Festa di Roma il nuovo film di De Angelis e Isabelle Huppert

Pina Turco nel film "Il vizio della speranza"
Dopo Paolo Virzì, Edoardo De Angelis. Oltre a Martin Scorsese, Isabelle Huppert. La Festa di Roma, in programma dal 18 al 28 ottobre prossimi, annuncia altri due pezzi da...

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Dopo Paolo Virzì, Edoardo De Angelis. Oltre a Martin Scorsese, Isabelle Huppert. La Festa di Roma, in programma dal 18 al 28 ottobre prossimi, annuncia altri due pezzi da novanta: la partecipazione del regista napoletano che, dopo il successo internazionale di Indivisibili, presenterà in anteprima all’Auditorium il suo nuovo film Il vizio della speranza destinato alla Selezione ufficiale insieme con Notti magiche di Virzì; e la presenza dell’attrice-icona francese che riceverà dalle mani di Toni Servillo il premio alla carriera, assegnato anche a Scorsese, e sarà poi protagonista di un ”Incontro ravvicinato” con il pubblico.«Sono felice e onorato di ospitare alla Festa del Cinema Il vizio della speranza che conferma il grande talento di Edoardo De Angelis», dice Antonio Monda, il direttore artistico della rassegna, in accordo con Laura Delli Colli che guida la Fondazione Cinema per Roma. «Ciò che rende commovente e potente il film è il modo in cui il regista riesce a raccontare la speranza all’interno di un mondo di desolazione».

VENDETTA E RICONCILIAZIONE. Interpretato da un’intensa Pina Turco, l’attrice che nella serie Gomorra interpretava Debora, la moglie di Ciro l’Immortale (accanto a lei recitano Massimiliano Rossi, Cristina Donadio, Marcello Romolo e Marina Confalone), Il vizio della speranza è un dramma che ruota intorno alla tratta dei minori, quelli venduti alla mafia dalle loro madri. E’ una storia di vendetta e riconciliazione a tinte forti e immagini di graned potenza, secondo lo stile del regista napoletano non ancora quarantenne.
LA TRAGHETTATRICE. Scritto da De Angelis con Umberto Contarello (La grande bellezza, Loro), ricco di effetti visivi, il film verrà distribuito da Medusa ed è ambientato a Castelvolturno, in provincia di Caserta: lo stesso scenario di Indivisibili (vincitore di sei David di Donatello), terra ad alta densità criminale in cui la protagonista chiamata Maria, il cappuccio in testa e il passo risoluto, scortata dal suo pittbull traghetta sul fiume Volturno le donne incinte che hanno deciso di vendere i loro bambini ai camorristi.
IL MIRACOLO. La sua esistenza, «senza sogni né desideri», trascorsa a prendersi cura di una madre malata e di una madame piena di gioielli, ruota intorno a una certezza: «Se devo morire, voglio morire come dico io», dice la donna. Che un giorno verrà però visitata dalla speranza «nella sua forma più ancestrale e potente», spiega il regista, «miracolosa come la vita stessa. Perché restare umani è da sempre la più grande delle rivoluzioni». Le musiche del film, prodotto da Attilio De Razza e Pierpaolo Verga, sono di Enzo Avitabile, già autore della colonna sonora di Indivisibili.

STAKANOVISTA FELICE. E non sorprende il premio che a Roma premierà la carriera di Isabelle Huppert, classe 1953, attrice di grande talento, versatilità e anticonformismo al servizio di grandi registi come Claude Chabrol, Jean-Luc Godard, Maurice Pialat, Marco Ferreri, i fratelli Taviani, Marco Bellocchio, Michael Haneke, Andrzej Wajda, Michael Cimino, David O. Russell.Nominata all’Oscar nel 2017 per il sulfureo Elle, un Golden Globe ricevuto per lo stesso film, Isabelle è secondo Monda «una magnifica interprete umanista che riesce sempre a trasmettere, anche in ruoli difficili e drammatici, grande empatia verso i suoi personaggi». L’attrice, stakanovista felice, ha girato l’anno scorso sei film e ne ha cinque in uscita, tra cui The Widow di Neil Jordan e Blanche-Neige di Anne Fontaine.
Gloria Satta Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero