All’Accademia d’Egitto si parla di moda con Dino Trappetti e Isabella Campagnol

All’Accademia d’Egitto si parla di moda con Dino Trappetti e Isabella Campagnol
E’ Egittomania. Se per un giorno la Grande Mela indossa i magnifici abiti dell’Antico Egitto con la sfilata Metiers d’Art di Chanel, la magnifica collezione...

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E’ Egittomania. Se per un giorno la Grande Mela indossa i magnifici abiti dell’Antico Egitto con la sfilata Metiers d’Art di Chanel, la magnifica collezione voluta dal direttore creativo Karl Lagerfeld che per la prima volta arriva a New York, Roma non è da meno. Stasera infatti negli eleganti saloni dell’Accademia d’Egitto a Roma, la direttrice Gihane Zaki ha organizzato una serata dedicata alla moda dell’Antico Egitto e della sua influenza nel mondo del fashion. E’ la prima volta che l’Accademia apre le porte al mondo glam della moda perché “anche la moda è cultura e parla la lingua universale della bellezza, con la moda si può fare diplomazia culturale e fare conoscere e incontrare tradizioni e manifatture di Paesi diversi”, dice la professoressa Zaki, la prima donna a dirigere l’Accademia d’Egitto che quest’anno celebra i 90 anni della sua fondazione. A raccontare le meraviglie dell’Egitto, Dino Trappetti innamorato del “Paese dono del Nilo”, come lo chiamava lo storico Erodoto nelle sue “Storie”, che dopo la scomparsa di Umberto Tirelli, nel 1990 volere assume la direzione della Tirelli Costumi che ha realizzato i costumi di molti film che hanno vinto l’Oscar tra cui “Amadeus”, “Casanova”, “Cyrano”, “Il Paziente Inglese”, “L’età dell’innocenza”, “Marie Antoinette” e tanti altri. Trappetti ha dato anche vita alla Fondazione Tirelli Trappetti per preservare i costumi autentici e quelli di importanza storica realizzati dalla sartoria. E tanti sono gli abiti della Tirelli costumi che hanno reso omaggio alla terra dei Faraoni.


«L’influenza dell’antico Egitto nella moda dagli anni ’20 a oggi» è invece il tema che affronterà Isabella Campagnol, storica dell’arte, specializzata nella gestione di gallerie d’arte e nella storia della moda italiana e dei tessuti e docente all’Università americana di Roma. Già curatore della Collezione storica e dell’Archivio Rubelli di Venezia, celebre per la storia della seta nella città lagunare, la Campagnol ha collaborato come consulente con diverse istituzioni nazionali e internazionali. In particolare ha catalogato abiti, accessori e collezioni d’arte presso il Museo Napoleonico di Roma, il Palazzo Reale e la Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro di Venezia. Tra le sue pubblicazioni una è dedicata alle mode proibite e ai lussi invisibili nei primi conventi veneziani. 


Una serata dove immagini e ricordi riporteranno in vita tante antiche e moderne Nefertiti che incanteranno il pubblico con le loro vesti ricoperte di oro, bagliori di luce dai fili metallici, tessuti decorati in rosso porpora e azzurro, scarabei blu, incroci di perline, pietre e fili preziosi. Un mash up tra Roma e la terra di Cleopatra fatto di racconti, dipinti e immagini con l’imperdibile trucco della regina più famosa d’Oriente con il suo kajal nero a ricordare l’occhio Uaget. Ma anche con giovani donne che indossano gonne che imitano lo shendyt egiziano; abiti che con le loro strisce dorate omaggiano l’iconica maschera mortuaria di Tutankhamon; sottili tubini di garza color avorio lunghi fino alle caviglie, come i kalasiris di Cleopatra e delle sue ancelle e vesti ricche di luccicanti fili d’oro. Roma e l’Egitto uniti anche dalla moda. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero