Le sue canzoni hanno fatto e continuano a far ballare migliaia di ragazzi degli anni Novanta, la sua anima soul mescolata alla passione per la musica dance l’ha portata nel...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
“Happy”, “Uh la la la” ci sono infatti anche queste nella scaletta della serata, pezzi che ancora oggi, a distanza di più di vent’anni, le vengono richiesti: «Stamattina ho ricevuto l’ennesimo messaggio in cui mi dicevano “devi tornare alla dance, devi riportare la musica dance italiana nel mondo”. È il bello di questo lavoro». Il boom della dance e poi, nei primi anni Duemila, il passaggio all’italiano e l’apertura al pubblico più ampio, quello del Festival di Sanremo: «Era arrivato il momento giusto. È stato difficile cantare bene in italiano, mi son dovuta preparare un anno per tornare ad articolare le parole, anche perché avevo perso l’uso della erre a causa dell’apparecchio ai denti: in inglese non si notava, ma in italiano sì! Con tante terapie sono migliorata».
VIDEO Alexia: «Che fatica cantare in italiano, colpa dell'apparecchio per i denti...»
E Alexia così si è proposta in una nuova veste, presentandosi per ben quattro volte sul palco dell’Ariston e conquistando la kermesse nel 2003 con “Per dire di no”: «Ho dei ricordi meravigliosi di tutte le partecipazioni, – confessa Alexia. – Andare al Festival di Sanremo non significa solo salire sul palco e fare il meglio. È un mese di lavoro intenso, di adrenalina che sale. Si vede anche in questi giorni: qualsiasi cosa si dica su Sanremo è amplificato. Noi italiani siamo fatti così, a un certo punto dell’anno vogliamo staccare e pensare a cantare, divertirci e guardare un po’ di televisione!».
La rivedremo allora in Liguria: «Perché no? Non mi dispiacerebbe fare un’altra esperienza». E Sanremo non solo le ha regalato il successo, ma anche l’amore. Proprio al Festival del 2003 ha incontrato il marito Andrea Camerana, nipote di Giorgio Armani: «È stato un caso: la prima volta sono andata Sanremo con un look divertente e colorato, il secondo anno avevo un pezzo diverso e ci siamo rivolti a una maison per avere degli outfit di tutto rispetto: in quella occasione ho conosciuto questa persona che non se n’è più andata dalla mia vita. È stato molto bello».
Mesi e mesi sul palco, una hit dopo l’altra, poi il matrimonio e la maternità con uno stop durato fino al 2017, anno di pubblicazione dell’album “Quell’altra”: «In quel periodo sono accadute tante cose dal punto di vista personale, sono cresciuta. Prima ero concentrata su me stessa, avevo voglia solo di lavorare e consumarmi sul palcoscenico cercando il consenso del pubblico. Poi nella mia vita è arrivato altro e la musica è andata in secondo piano. Inizialmente non è stato facile, ma poi ho capito che Alessia e Alexia potevano convivere. Riprendere a lavorare, dopo che le mie ragazze sono diventate più indipendenti, è stato bello: in quel disco ho deciso di mettere in musica la consapevolezza che si possono fare entrambe le cose. E farle bene».
Cosa le riserva il futuro? «Ho bisogno di sentire che ho una direzione, ma non a senso unico, voglio poter fare delle deviazioni, delle soste. In questo momento ho in mano un tesoro: posso cantare in italiano, ma ci saranno un tour europeo e uno internazionale, perché all’estero Alexia è ancora apprezzata. Non sono mai ferma! Ho scoperto che poco è cambiato: oggi ho lo spirito degli esordi, ma con una maggiore consapevolezza». (Foto Credits Alessandro Bremec) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero