Scarlett Johannson lascia Oxfam. E lo spot bandito diventa virale

Scarlett Johannson
L'attrice americana Scarlett Johannson dice addio al suo impegno come "ambasciatrice" dell'associazione non governativa Oxfam. Testimonial pubblicitaria per la SodaStream,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'attrice americana Scarlett Johannson dice addio al suo impegno come "ambasciatrice" dell'associazione non governativa Oxfam. Testimonial pubblicitaria per la SodaStream, un'azienda di bibite israeliana insediata nei territori occupati palestinesi in Cisgiordania, la Johannson è stata criticata dalla Ong che ha giudicato inopportuno e "incompatibile" con l'impegno in Oxfam, il suo sostegno a Sodastream.








La polemica. Oxfam ha ribadito di opporsi a "tutti i tipi di commercio" degli insediamenti israeliani, sostenendo che sono illegali e negano i diritti dei palestinesi. Oggi l'attrice ha reso pubblica la sua decisione 'divorziando' ufficialmente da Oxfam. La Johansson era ambasciatrice globale dell'Oxfam sin dal 2005, e si era impegnata a più riprese in campagne di raccolta fondi e di sensibilizzazione sulla povertà globale. Nei giorni scorsi l'attrice aveva affermato «Resto una sostenitrice della cooperazione economica e dell'integrazione sociale tra un Israele democratico e la Palestina. SodaStream è una società che si impegna non solo per l'ambiente ma anche per la costruzione di un ponte di pace tra Israele e Palestina».



Bandito dal Super Bowl. Lo spot è diventato virale dopo essere stato bandito dal Super Bowl per la frase finale dell'attrice («Scusate Pepsi e Coca»), che lascia intendere la superiorità di Sodastream senza fornire alcun dato e, quindi, senza rispettare le regole previste per la pubblicità comparativa. Trenta secondi di spot durante l'evento sportivo più importante degli Usa costano tra i 3 e i 4 milioni di dollari, ma il video, proprio per la sua esclusione, è diventato virale su Youtube. Un bel colpo "di fortuna" per l'azienda. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero