Arabia Saudita, gli stadi aprono alle donne: ammesse a vedere le partite

Ph. ANSA
Un week end storico, quello in corso in Arabia Saudita, dove le donne per la prima volta sono potute entrare in uno stadio per assistere alle partite di calcio maschili. ...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un week end storico, quello in corso in Arabia Saudita, dove le donne per la prima volta sono potute entrare in uno stadio per assistere alle partite di calcio maschili.


La decisione era stata presa lo scorso 29 ottobre dal principe ereditario Muhammad ben Salman, ed è entrata in vigore a tutti gli effetti venerdì 12 gennaio.

Così, dopo il divieto di guidare, è un altro il tabù a cadere, in un paese islamico conservatore dove la segregazione delle donne è da sempre un problema reale.

Libero accesso allo stadio anche al pubblico femminile, sì, ma con il rispetto di alcune restrizioni: alle donne è stato riservato un settore dedicato alle famiglie, per tenerle lontane dagli sguardi indiscreti degli uomini non sposati. Una separazione che dovrà essere rispettata anche al di fuori dello stadio, nei parcheggi e nei percorsi di accesso alla struttura.

Il primo stadio che ha aperto le porte alle donne è stato quello di Gedda, città portuale sul Mar Rosso da sempre meno esposta alle rigide restrizioni imposte dalla dottrina religiosa dello Stato, dove, vestite con il velo e maglie arancioni sopra l’abito tradizionale, le tifose arabe hanno potuto assistere al match fra le squadre di Baten e Ahli. Esperienza replicata sabato, nella capitale Riad e di nuovo a Gedda. Sono per il momento infatti solo tre le strutture indicate dall’Autorità generale dello Sport come idonee ad accogliere le sostenitrici femminili:  lo stadio internazionale re Fahd a Riad, lo stadio re Abdullah a Gedda e lo stadio principe Mohammad bin Fahd a Dammam.

Un week end di prime volte, quello che si sta consumando negli stadi arabi che, in un paese dove alle donne non è ancora concesso aprire un conto in banca o viaggiare all’estero senza un uomo, in fondo sa già  un po’ di rivoluzione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero