Antonella Clerici, niente matrimonio con Eddy Martens: «Le nozze non mi hanno mai portato bene»

Antonella Clerici, niente matrimonio con Eddy Martens: «Le nozze non mi hanno mai portato bene»
Niente (terzo) matrimonio per Antonella Clerici. La bionda conduttrice, che a breve tornerà su Raiuno con un nuovo show, ha negato in un'intervista un eventuale matrimonio...

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Niente (terzo) matrimonio per Antonella Clerici. La bionda conduttrice, che a breve tornerà su Raiuno con un nuovo show, ha negato in un'intervista un eventuale matrimonio col compagno e padre di sua figlia Eddy Martens.


«Non ci sposiamo! L’ho già fatto e ogni volta, dopo due anni, è finita con la separazione - ha spiegato la Clerici - Le nozze non mi hanno portato bene. Perché insistere?». Il primo matrimonio è stato con Pino Motta, giocatore di basket, il secondo con Sergio Cossa.





Due fallimenti per Antonella, che non si fida più dei fiori d'arancio. La sua storia con l'attuale compagno è già abbastanza tormentata. «Vivere insieme non è sempre rose e fiori - ha spiegato - Noi siamo il giorno e la notte: lui è la testa, la strategia, il rigore, io la pancia, l’istinto. Il nostro quotidiano è spesso faticoso, pieno di confronti, anche accesi. Ma se tra alti e bassi siamo ancora insieme è perché nulla tra noi è scontato. Eddy è molto cresciuto in questi anni, è diventato un uomo con principi sani e valori solidi che sta trasferendo a nostra figlia. Tra noi non manca la discussione, ma nemmeno il metterci in discussione. Per capire, per capirci di più. E il reinventarci continuo ci unisce molto ed è stimolante. Tra noi c’è un’attrazione molto forte. C’è sempre stata».



A non rendere facile il rapporto trai due ci sono anche i tredici anni di differenza. «Lui era un ragazzo di 28, io una donna di 41. Voleva uscire, divertirsi, pensava che in coppia ci si comportasse come in un villaggio vacanze. Io, sbagliando, ho preteso di strutturarlo troppo, di farlo crescere d’un colpo. E ho commesso l’errore di viziarlo: per lui c’ero sempre, mi occupavo di ogni cosa, permettendogli di non prendersi cura di me». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero