Uccide l'amante 24enne bruciando il corpo: lei voleva rivelare la loro relazione alla moglie

Dopo mesi di relazione clandestina Tatiana Mukhorotova, 24enne madre di tre bambini, voleva quello che ogni donna desidera: poter vivere il suo amore alla luce del sole, senza...

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Dopo mesi di relazione clandestina Tatiana Mukhorotova, 24enne madre di tre bambini, voleva quello che ogni donna desidera: poter vivere il suo amore alla luce del sole, senza dover più mentire, senza dover sgattaiolare a casa del suo uomo con l’angoscia di un possibile rientro della moglie. Voleva un amore tutto per sé, Vasily Mangoshvili, il suo amante 31enne, non era d’accordo: quando all’ennesima richiesta Tatiana l’ha minacciato di raccontare tutto alla moglie, lui è impazzito. L’ha uccisa, ha bruciato il corpo e l’ha gettato in un fossato. Era ottobre 2018. Adesso per l’omicidio dell’amante l’uomo dovrà scontare 9 anni in una prigione russa.

 
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L’omicidio avvenne a casa di Vasily nel villaggio russo di Alexeyevskoye. Tatiana, che lo aveva conosciuto tramite il social media russo Odnoklassniki, era andata a casa sua con la ferma intenzione di metterlo con le spalle al muro: non avrebbe mai più fatto sesso con lui se non avesse lasciato la moglie. La reazione di Vasily, però, non fu quella che Tatiana sperava: andò su tutte le furie e quando lei lo minacciò di raccontare tutto alla moglie, la afferrò per il collo e la strangolò. Poi bruciò il corpo e gettò i resti in una buca che ricoprì di pietre e cemento.
 
A dare l’allarme fu la madre della vittima, preoccupata dal fatto che Tatiana non era tornata a casa dai suoi figli di cinque e tre anni e dalla piccolina di otto mesi. «L'ha chiamata e le ha chiesto di andare da lui – ha raccontato la madre di Tatiana – L’ha picchiata, provocandole fratture in tutto il corpo, e poi l'ha strangolata. Quando ho visto il corpo di mia figlia non potevo credere fosse lei. Non so perché l’abbia torturata in questo modo». A Vasily non è rimasta altra chance che quella di confessare l’omicidio: dovrà scontare nove anni di carcere per aver privato tre bambini della loro mamma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero