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Una doppia festa per Jeff Koons a Firenze. Il grande erede della Pop Art non ha fatto in tempo, lo scorso 21 gennaio, a spegnere le candeline per i suoi gloriosi 67 anni, che Palazzo Strozzi ha chiuso la sua mostra evento "Shine" con numeri da record (per i tempi di pandemia Covid). Un risultato non da poco di oltre 170mila visitatori, che ha fatto registrare il tutto esaurito nelle sale dell'istituzione culturale fin dalla loro apertura a ottobre. Della serie, tutti pazzi per Jeff Koons, l'americano di York, in Pennsylvania, considerato l'erede principe della lezione di Andy Warhol, che tra provocazione e genio, virtuosisimi kitsch ed estro, ha coniato un linguaggio artistico di sculture e installazioni che ha influenzato il mondo dell’arte contemporanea, conquistando nel bene e nel male il grande pubblico. Palloncini, torte, gonfiabili, con la sua creatività stucchevole e gigiona, Jeff Koons, classe '55, seduce e divide, diverte e anima dibattiti. E i numeri gli rendono merito.
L'esposizione "Jeff Koons. Shine", curata da da Arturo Galansino e Joachim Pissarro, si posiziona come una delle mostre più visitate di sempre a Palazzo Strozzi, distinguendosi come l’evento di arte contemporanea di maggior successo del 2021 in Italia. Jeff Koons piace, è indubbio. Ma il pubblico plaude soprattutto alla qualità della mostra, costruita pezzo su pezzo con scrupolo, attenzione e stile. In stretta sinergia con lo stesso artista. «Jeff Koons.
Koons d'altronde è un personaggio iperbolico. Ha il merito di aver rinnovato l'eredità dei ready-mades di Duchamp, del Dadaismo e della Pop art. La sua è un'aspirazione a comunicare con le masse, facendo leva su un vocabolario visivo che fa breccia nello spettatore, preso in prestito dalla pubblicità commerciale e dall'industria dell'entertainment, ma portando al limite estremo il confine tra linguaggio artistico e cultura popolare.
E piace soprattutto ai giovani. «Dalle analisi sui visitatori, emergono come dati importanti la grande partecipazione del pubblico under 30, che rappresenta il 30% del totale dei visitatori, e del pubblico delle famiglie», rende noto Palazzo Strozzi. A confermare la portata mediatica di Jeff Koons sono anche i dati sul fronte social. in occasione della mostra oltre 3.2 milioni di persone sono state raggiunte dai contenuti pubblicati sui profili social della Fondazione (Facebook, Instagram, Twitter e Linkedin) generando oltre 160mila interazioni tra like, commenti e condivisioni su tutte le piattaforme. Su Instagram si registrano i risultati più sorprendenti con oltre 1.8 milioni di persone coinvolte.
Dal contemporaneo all'antico, prossimo evento a Palazzo Strozzi, per il 19 marzo, è "Donatello, il Rinascimento", una mostra storica e irripetibile che mira a ricostruire lo straordinario percorso di uno dei maestri più importanti e influenti dell’arte italiana di tutti i tempi, a confronto con capolavori di artisti come Brunelleschi, Masaccio, Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Raffaello e Michelangelo. A cura di Francesco Caglioti, e concepita come un’unica mostra su due sedi, Palazzo Strozzi e Museo Nazionale del Bargello.
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Il Messaggero