Fotografa la Torre di Pisa dalla cima del Monte Cinto in Corsica, incredibile scatto da 191 km

La foto all'infrarosso della Torre di Pisa ripresa dalla Corsica
Nel tempo delle fake news bisogna essere prudenti ed andarci con i piedi di piombo ma lo scatto fatto da un giovane corso è davvero incredibile: è riuscito a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel tempo delle fake news bisogna essere prudenti ed andarci con i piedi di piombo ma lo scatto fatto da un giovane corso è davvero incredibile: è riuscito a fotografare la Torre di Pisa dopo essere salito sul Monte Cinto, la montagna più alta della Corsica posta a 2.706 metri sopra il livello del mare. Non si sa se la foto sia stata scattata dalla cima della montagna o nei suoi pressi, le informazioni rilasciate da Klape, al secolo Antoine Mangiavacca, un fotografo naturalista corso, nel suo profilo facebook dicono solo questo: «Grazie a tutti per il messaggi di congratulazioni, la foto della "𝗧𝗼𝗿𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗣𝗶𝘀𝗮" e "𝗗𝘂𝗼𝗺𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗶𝘀𝗮" è stata scattata da 𝗠𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗖𝗶𝗻𝘁𝗼 (𝗖𝗼𝗿𝘀𝗶𝗰𝗮). Questa cosa è possibile e probabilmente è l'unico scatto del genere esistente».  Naturalmente la foto pè stata scattata nell'infrarosso perchè in  quella lunghezza d’onda la turbolenza atmosferica è meno fastidiosa. L'immagine è stata ripresa attraverso una fotocamera con una focale equivalente di un 1000 mm nel vicino infrarosso (950nm). In linea d'aria, la distanza tra il Monte Cinto e Pisa è di circa 191 chilometri.


Parmitano confonde il Gran Sasso con la Maiella, ma gli abruzzesi sui social lo perdonano

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero