«Condivido la necessità di quanti chiedono di tornare tra i banchi di scuola a settembre. È una priorità per il governo», scrive su Twitter...
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Al grido «la scuola a distanza è la scuola d'emergenza», insegnanti, studenti, genitori e bambini sono scesi in piazza per chiedere che da settembre si «torni tutti in classe». Da Roma a Firenze, da Milano a Bologna, da Genova a Napoli si sono svolte manifestazioni organizzate dal comitato «Priorità alla scuola». «Apertura delle scuole in presenza e in continuità da settembre»: è la richiesta che ha unito le piazze da Nord a Sud. Indossando mascherine e mantenendo le distanze di sicurezza, i partecipanti hanno esposto striscioni e intonato slogan come «finché c'è il pc noi rimaniamo qui» e «la scuola dimenticata in piazza è tornata».
Tanti i bimbi che, muniti di gessetti, hanno 'coloratò i sit-in. «C'è stata una grande partecipazione» hanno sottolineato dal Comitato aggiungendo: «In oltre 350 hanno manifestato a Roma, 2000 persone a Milano distribuite di fronte a cento scuole, 500 a Napoli, 1200 a Firenze, 400 a Bologna e 200 a Faenza». «L'istruzione è un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione italiana, la scuola deve riaprire in sicurezza dando priorità alla didattica in presenza - sostiene il comitato - A settembre, a ben sei mesi dalla chiusura, non si potrà più parlare di emergenza. La 'didattica a distanzà è la didattica dell'emergenza, non è possibile proporla come soluzione per il nuovo anno scolastico 20/21».
Tra le richieste al Governo «più insegnanti, assunzione di precari e precarie, più personale A.T.A, più scuole, più spazi(ovvero rendere agibili le strutture esistenti e costruirne di nuove, temporanee, sostenibili e utilizzare spazi dismessi), più educazione all'aperto, più risorse per la scuola pubblica».
E a Roma il sit-in si è svolto a Trastevere a pochi metri dal Miur. «È andata molto bene, c'è stata grande partecipazione - ha commentato la referente romana del Comitato Cristina Tagliabue - genitori, insegnanti, bambini, associazioni e sindacati sono scesi in piazza uniti per chiedere che da settembre si torni in classe. Abbiamo cercato di mantenere le distanze, disinfettato il megafono tra un intervento e l'altro. È stato un momento gioioso e di festa per i bambini che hanno ritrovato dopo tanto la loro socialità, pur rispettando le regole».
«Sono contento che la prima manifestazione civile e politica dopo la fine del lockdown sia per dare 'Priorità alla Scuolà - ha scritto su Fb il sottosegretario all'istruzione Peppe De Cristofaro - .
Il Messaggero