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Scuola. Da domani addio didattica a distanza in centinaia di classi dove gli studenti si sono trovati fino ad oggi in quarantena per casi di positività tra i loro compagni. Dalle elementari alle superiori, i vaccinati e i guariti d'ora in poi rimarranno sempre in classe e i non vaccinati vedranno dimezzare i giorni di didattica a distanza. Le nuove regole però entrano in vigore subito dopo il fine settimana e se le famiglie tirano un sospiro di sollievo, i dirigenti scolastici non nascondono una certa preoccupazione. «Col week end di mezzo non escludo disservizi, con classi che dovevano tornare in presenza e domani non lo saranno», dice Antonello Giannelli, presidente di Anp, l'Associazione nazionale dei presidi.
Sovrapporsi di norme
A questo si aggiunge il fatto che, lamentano numerosi dirigenti scolastici, le norme nazionali si sovrappongono a quelle regionali e alle disposizioni delle Asl. «C'è un aggrovigliarsi di disposizioni, spesso in contraddizione tra loro, di fronte alle quali rimaniamo perplessi: serve una cabina di regia.
Le scuole per l'infanzia
Alle scuole per l'infanzia, dove i bimbi non sono vaccinati, si resterà in presenza fino a quattro casi di positività. Così anche alle elementari: con cinque o più casi di positività nella stessa classe i vaccinati e i guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, i vaccinati con dose di richiamo e gli esenti dalla vaccinazione proseguono l'attività in presenza con l'utilizzo della mascherina ffp2 (sia nel caso dei docenti che degli alunni sopra i 6 anni). Alle scuole medie e superiori con un caso di positività nella stessa classe l'attività didattica prosegue per tutti con l'utilizzo di mascherine ffp2. Con due o più casi di positività i vaccinati e i guariti da meno di 120 giorni o dopo il ciclo vaccinale primario, i vaccinati con dose di richiamo e gli esenti dalla vaccinazione proseguono l'attività in presenza con l'utilizzo di mascherine ffp2.
Covid, il calo degli attualmente positivi è più lento rispetto al resto d'Italia
Torna la protesta
La Cisl scuola è preoccupata per l'alto numero di casi di contagio previsti nella scuola dell'infanzia prima che vi sia la sospensione delle attività didattiche; la Flc Cgil invece critica la divisione tra alunni vaccinati in classe e non vaccinati, che rimarranno a casa nei casi di positività previsti. Intanto gli studenti delle scuole superiori promettono di ritornare in piazza in diverse città italiane da domani se non verranno ascoltati sull'alternanza e sulla maturità che non vogliono preveda due prove scritte.
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Il Messaggero