Una passeggiata sulla spiaggia per raccogliere pietra pomice e poi via, un bel tuffo in mare in cerca di conchiglie da modellare come utensili: ecco la sorprendente vita...
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«I Neanderthal non cacciavano solo grandi mammiferi, ma si occupavano anche di pesca e facevano perfino immersioni» molto prima dell'arrivo dell'uomo moderno, spiega Villa. Questa ipotesi era già stata avanzata dopo la scoperta dei resti di diversi Neanderthal che presentavano un'anomala crescita ossea nel canale uditivo nota come "orecchio del nuotatore". Altre prove dell'attività di pesca in acque poco profonde erano state trovate nelle grotte di Castelcivita, nel Cilento, così come in Francia, Spagna e nel Caucaso. Nel caso della Grotta dei Moscerini, però, c'è di più. Tra i reperti, gli archeologi hanno riconosciuto anche degli strumenti fatti di pietra pomice: generata probabilmente dall'attività eruttiva dell'isola di Ischia o dei Campi Flegrei, sarebbe poi stata trasportata verso nord dalle correnti marine. I Neanderthal l'avrebbero usata come materia prima per produrre i loro utensili e, nei periodi di scarsità, l'avrebbero rimpiazzata con le conchiglie. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero