Cosa succederebbe se un Paese non prendesse alcuna misura di contenimento del virus? Si può davvero sperare che, arrivati a un certo livello di diffusione...
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Il biologo argomenta il suo calcolo ricorrendo al concetto di “overshooting” (in italiano: superamento) un fenomeno ben studiato dall'epidemiologia. La teoria dell'immunità di gregge non viene smentita, la sua validità al contrario rimane confermata e Bergstrom la definisce «un concetto chiave per tutti i modelli epidemiologici»: quando l'infezione raggiunge il 60% di una comunità la diffusione del virus si ferma, perché la maggior parte degli individui che hanno l'infezione in corso trova intorno a sé persone che già hanno avuto il virus e dunque sono immuni. Ma attenzione: arrivato al 60% della popolazione il virus non si ferma bruscamente, bensì rallenta con una frenata lunga. Il 60% di contagio rappresenta il momento del picco della curva epidemica, curva che poi comincia a scendere ma la discesa di una curva epidemica (come stiamo vedendo in Italia) può durare molte settimane. In questo periodo di avanzamento per inerzia migliaia e migliaia di persone continuano ad ammalarsi, e quando finalmente si arriva alla conclusione dell'epidemia, quando davvero i contagi si azzerano o quasi, ormai il virus ha raggiunto il 90% della popolazione. Un livello di diffusione che in un Paese come l'Italia, considerato il tasso di letalità del Sars-Cov-2, vorrebbe dire forse qualche milione di morti, o come minimo qualche centinaia di migliaia. Tutto questo, peraltro, è valido solo se ci si basa sul presupposto ottimistico di un'immunità garantita dall'aver già contratto il virus. Cosa che al momento è poco più che un'ipotesi, molto realistica certo ma ancora non dimostrata. Non si può escludere che invece i malati guariti dal nuovo coronavirus non godano di protezioni e si reinfettino una seconda volta.
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Il discorso di Bergstrom non è solo teorico, ma è mirato a indirizzare eventuali governi che decidano di non introdurre chiusure e misure di contenimento, nella convinzione che comunque il Covid-19 non si può fermare e allora tanto vale arrivare subito all'immunità di gregge. Nei giorni scorsi nella comunità scientifica si è aperto il dibattito sull'opportunità di adottare strategie di questo genere nei Paesi più poveri - alcuni hanno fatto l'esempio dell'India - che non possono permettersi uno o due mesi di economia bloccata e che possono contare su una popolazione dall'età media abbastanza giovane. A questi Paesi il professore lancia un avvertimento o se si preferisce offre un consiglio: se davvero si vuole intraprendere questa strada, preparatevi almeno un piano di contenimento per arrestare rapidamente l'epidemia appena raggiunta la soglia del 60%. Un “lockdown” mirato e ridotto nel tempo, che abbia conseguenze limitate sull'economia, potrebbe bastare a evitare il fenomeno dell'overshooting e dunque consentirebbe di salvare molte vite umane. Fermo restando che - ribadisce Bergstrom – anche se si riuscisse a bloccare la diffusione al 60% resterebbe sul campo un numero altissimo di vittime. Restando sull'esempio dell'India, il biologo calcola che questa strategia comporterebbe 19 milioni di morti, ma almeno salverebbe 5 milioni di vite bloccando sul nascere il meccanismo dell'overshooting.
Coronavirus, dati alla mano le regioni che possono ripartire Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero