Bucha, Hiroshima, My Lai, Dachau, Dresda, Srebrenica: tutti gli orrori indelebili delle guerre

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My Lai, pagina nera del Vietnam

«Hanno ucciso persone senza alcun sentimento. Mentre giacevano a terra, loro ridevano». Sono passati 50 anni dal massacro di My Lai (o Son My), durante la guerra del Vietnam, quando l'esercito statunitense uccise circa 350 civili. La strage fu fermata dall'equipaggio di un elicottero statunitense in ricognizione, che atterrò tra i soldati americani e i superstiti vietnamiti. Il pilota, sottufficiale Hugh Thompson, affrontò le truppe, ordinando di puntare le armi contro di loro e di aprire il fuoco se non si fossero fermate. I soldati a quel punto si fermarono, e Thompson fece evacuare i civili sopravvissuti. Secondo un ufficiale dell'esercito sudvietnamita, il massacro fu la vendetta per uno scontro a fuoco con truppe Vietcong che si erano mischiate ai civili. Sebbene 26 militari americani siano stati accusati di crimini di guerra, solo il comandante del plotone, il sottotenente Calley, è stato condannato all'ergastolo per omicidio.

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