Strage di Erba, Rosa e Olindo sono innocenti? Dalla testimonianza di Frigerio alla macchia di sangue, tutti i punti da chiarire

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Le confessioni di Rosa e Olindo Il sostituto...

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Le confessioni di Rosa e Olindo

Il sostituto procuratore generale di Milano ha voluto ascoltare anche la registrazione della loro confessione del 10 gennaio 2007, non fidandosi delle trascrizioni. E annota: «Il semplice ascolto lascia esterrefatti. Innanzitutto il contesto ambientale. Questo è caratterizzato da un enorme squilibrio numerico, culturale, emozionale, giuridico. All’interrogatorio dei due fermati, una semianalfabeta e un netturbino, procedono addirittura quattro (!) Pubblici Ministeri e (almeno) un ufficiale di polizia giudiziaria, l’onnipresente Lgt. GALLORINI. A difenderli è un difensore d’ufficio che, stando ai verbali e all’audio, è una presenza meramente fisica, di regolarità formale dell’ interrogatorio, non certo di effettività che il suo ruolo e la sua funzione imporrebbero. La pressione, soprattutto psicologico-emotiva, cui i due fermati sono stati assoggettati è enorme». I consulenti poi hanno interrogato in carcere entrambi i coniugi, certificando come siano disposti sotto pressione a confessare fatti del tutto inventati anche a loro danno.

Non solo, continua il magistrato, «Resta anche da capire – materia anche questa poco esplorata dalle sentenze delle Corti di merito – cosa accadde nelle circa 48 ore tra gli interrogatori dell’8 gennaio e quelli del 10 gennaio 2007. Certo è che i due sono soggetti a qualche “manipolazione” da parte dei Carabinieri che la mattina del 10 gennaio sono entrati in carcere, apparentemente per prendere le impronte ai fermati, cosa che, per esperienza, viene fatto all’atto dell’esecuzione di un fermo o di un arresto e prima della conduzione in carcere, Attività che comunque non necessita di tre ore».

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