Roma-Lazio, le probabili formazioni del derby: torna Dybala con Lukaku, Kamada in vantaggio su Luis Alberto. C'è Immobile

1 di 2
Roma-Lazio, le probabili formazioni del derby: torna Dybala con Lukaku, Kamada in vantaggio su Luis Alberto. C'è Immobile
Le scelte di De Rossi di Stefano Carina - Mente...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Le scelte di De Rossi

di Stefano Carina - Mente sapendo di mentire. Ma quella che racconta - «Con gli anni il derby ho imparato a gestirlo e poi adesso viverla da allenatore ti cambia tanto» - è una dolce bugia che si porta dietro quel retrogusto di romanticismo che il calcio del Var, degli expected goal e dei cleansheet, mette in discussione settimana dopo settimana. Basta guardarlo parlare nella rinnovata sala stampa di Trigoria, con gli occhi che gli ridono mentre prova a convincere la platea del suo stato d’animo «sereno» prima di un derby che vale tanto. Per la classifica, per la Roma ma soprattutto per lui. Perché poi, quando arriva la domanda sul futuro, gli occhi non mentono più. Lo sguardo si abbassa di colpo, il sorriso sparisce e Daniele si trasforma in quel centrocampista temporeggiatore che era negli ultimi anni di carriera, quando magari spendeva un fallo in più per far riposizionare la squadra scoperta. Stavolta quello scoperto è lui. Si irrigidisce, diventa di colpo serio e gioca in difesa: «Con la proprietà parliamo spesso del futuro a breve termine, del campionato. Ho capito bene la domanda, ma la pausa ci è servita per parlare del futuro che in questo momento è più importante per noi, ossia i prossimi due mesi». Tradotto: quesito lecito ma non è il momento di parlarne pubblicamente. Anche perché, al di là delle smentite, privatamente il discorso è stato già affrontato se da qualche tempo si sta facendo largo l’ipotesi di un accordo biennale. Si sta aspettando il nuovo ds ma la decisione, a meno di scossoni poco augurabili e preventivabili, è stata presa. Anche perché sarebbe incredibile il contrario. Visto che non sembra aria di accaparrarsi uno come Klopp che a fine anno saluterà Liverpool, lasciarsi scappare Daniele diventerebbe difficile da spiegare ad un piazza che ha già faticato a metabolizzare, nonostante i risultati negativi in campionato, l’addio di Mourinho. Nell’impresa poteva riuscirci soltanto una persona, appunto DDR. E ora che la soluzione tampone s’è trasformata in una piacevole finestra sul futuro, non resta che attendere. Daniele, da ragazzo intelligente, lo ha capito da tempo e quindi non cavalca l’onda popolare. In primis perché non è mai stato il tipo e poi perché non serve. Per lui, almeno fino ad ora, parlano i risultati. Oltre due punti di media a partita (2,3), due turni di Europa League superati, calciatori rivalutati e rivitalizzati. È un po’ il vecchio discorso dell’acqua che va al mare. La saggezza popolare anche nel suo caso non sbaglia. Quello del rinnovo sembra una conclusione inevitabile di un (nuovo) percorso iniziato nel migliore dei modi. Nel frattempo serve però dare continuità ai risultati. Il derby di oggi è uno spartiacque fondamentale in campionato. Il Bologna gioca a Frosinone, l’Atalanta - che deve recuperare una partita - va a Cagliari: perdere terreno, dopo il pari di Lecce, non è ammesso.

RICORDI

E allora avvicinarsi alla stracittadina ricordando la prima della serie («Fu quella del tacco di Mancini, avevo 20 anni, al fischio finale ero l’uomo più felice al mondo»), parlando di arbitri («A Lecce abbiamo avuto un danno, alcune volte è giusto parlarne, altre no ma non c’è una strategia. Arbitri e giocatori dovrebbero stilare insieme un regolamento»), dando il benvenuto a Tudor («Fa parte di una figliata di allenatori che vede in Gasperini un suo capostipite. È un allenatore intelligente, lo stimo») o pregustandosi i ritorni di Dybala, Pellegrini e Spinazzola, favorito con Celik per i due ruoli da esterno, e augurandosi il risveglio di Lukaku, aiuta a smaltire una tensione che inevitabilmente crescerà di ora in ora fino al fischio d’inizio. Poi, parola al campo. Con uno sguardo sempre agli spalti, per emozionarsi come se si trattasse della prima volta.

1 di 2
Mosca espelle l'addetto alla Difesa britannico, alta tensione con Londra. Putin incontra Xi: «Evitare escalation in Ucraina»
Superbonus, ok alla fiducia in Senato con 101 sì. Fi: «Noi leali con il governo» Le novità del decreto
Nuovo concorso Agenzia Entrate, stipendio oltre 30mila euro: come candidarsi e i requisiti necessari
Ludovica di Gresy e Fedez: «Ci frequentiamo ma siamo amici»
Napoli, incidente per Gaetano Di Vaio: il produttore di «Gomorra» ricoverato in codice rosso dopo uno schianto in scooter