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Cinque persone che nell'infanzia avevano fatto una cura a base di ormone della crescita, un farmaco oggi vietato, hanno sviluppato progressivi disturbi cognitivi compatibili con la malattia di Alzheimer. Lo indica la ricerca pubblicata sulla rivista Nature Medicine e coordinata da John Collinge,dellIstituto di ricerca sulle malattie da prioni dell'University College di Londra. Sebbene i casi siano molto pochi, i risultati suggeriscono che la malattia di Alzheimer potrebbe essere acquisita tramite l'assunzione di farmaci. Non ci sono comunque prove che possa essere trasmessa in altri contesti.
Malattie rare, ricerca scientifica e nuova cure, una Coalizione italiana contro la Sla