Reinhold Messner, perché il Guinness dei primati gli ha tolto la corona di re degli ottomila? Il caso della vetta dell'Annapurna

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Il compagno di cordata Non usa mezzi termini...

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Il compagno di cordata

Non usa mezzi termini neanche il suo compagno di cordata Hans Kammerlander. «Così si distrugge l'alpinismo», sentenzia. «Non mi interessa il numero di ottomila scalati, ne ho abbastanza nel mio palmares, ma tutto il dibattito è davvero ridicolo», aggiunge l'altoatesino. Kammerlander sottolinea che «ovviamente non esiste la certezza assoluta, erano altri tempi, senza gps. A quelle quote basta una tempesta di neve e la luce del sole offuscata. Siamo tuttora convinti di essere stati sulla vetta, ma chi sa se dietro al masso c'erano altri 5-6 metri da salire. Questo non toglierebbe comunque nulla alla nostra impresa», ribadisce il 66enne. «Qualcuno vuole riscrivere la storia dell'alpinismo, ma sbaglia». In merito ad altre vette contestate da Jurgalski, Kammerlander si dice dispiaciuto per «altri alpinisti di altissimo livello, come Gerlinde Kaltenbrunner, che hanno sempre praticato un alpinismo pulitissimo e ora quasi passano per dei bugiardi. L'umanità davvero sta peggiorando», conclude rammaricato.

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