Lago Maggiore, il caso degli 007: l'ipotesi summit per spiare oligarchi e russi. Ecco perché gli agenti erano sulla barca

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I miliardari di Mosca Nella zona di Verbania si...

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I miliardari di Mosca

Nella zona di Verbania si sono intensificate le manovre dei miliardari di Mosca. Hotel di lusso, ville, mogli dei magnati: l’attività sul litorale piemontese, prima del rovesciamento della barca, dei Servizi segreti italiani e del Mossad.

Nella tarda mattinata di domenica 28 maggio gli agenti segreti, i 21 tra donne e uomini sia italiani dell’Aise sia israeliani del Mossad scesi da una barca, una «casa galleggiante» immatricolata in Slovenia, e approdati sull’isola dei Pescatori, la più piccola delle isole Borromee nel lago Maggiore, avevano abbigliamento casual: sneakers, jeans, polo oppure magliette. Vestiti forse compatibili con un pranzo, consumato nel ristorante stellato «Il Verbano» nell’ambito di una gita di fine missione, o forse abiti indossati per simulare d’essere turisti qualunque e quindi una tattica parte integrante della missione stessa

Ma quale? L’isola era affollata, il locale anche, pur ricordando una capienza non esagerata ma pure la presenza di stanze per pernottare che pertanto avrebbero potuto ospitare ulteriori soggetti, magari di elevato interesse investigativo. Eppure un numero così alto di operativi, appunto 21 unità, forse si sposa a fatica con attività di intelligence. A meno che il ristorante fosse una base di partenza per successive esplorazioni, magari da infiltrati.

Insieme al gruppo c’era lo skipper dell’imbarcazione, Claudio Carminati, indagato per la successiva strage. Il 60enne è un prezioso e fidato contatto dei Servizi per la logistica, quindi la sua presenza non era anomala. Alla pari, altrimenti non sarebbe stata aggregata, della moglie Anna Bozhkova, 50 anni, una delle vittime insieme agli agenti Tiziana Barnobi e Claudio Alonzi, di 53 e 62 anni, e all’ex Mossad Shimoni Erez, del quale sono stati celebrati i funerali in patria con l’ordine dei vertici dei Servizi di dare eco mediatica alla cerimonia.

Anna, in Italia con un permesso a soggiorno a tempo illimitato, era di nazionalità russa. Pertanto, funzionale a ipotetici servizi di traduzione oppure a dialoghi con connazionali. Finora ci eravamo concentrati proprio sulla geografia della disgrazia, in coincidenza della costa di Sesto Calende, nel Varesino, dove si è inabissato la barca. Ma su quest’altra sponda, quella piemontese dell’area di Verbania.

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