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La gestione di Prigozhin
L'ascesa fulminea di Yevgeny Prigozhin, lo chef di Putin a capo delle milizie della Wagner, è una delle storie più importanti di questa guerra. Le sue truppe mercenarie hanno guidato la dura battaglia a Donetsk dal 2022 al 2023, emergendo nel maggio 2023 come vincitrici dei combattimenti a Soledar e Bakhmut. Ma l'ascesa di Prigozhin è andata a scontrarsi con le personalità del ministro della Difesa Sergei Shoigu e del capo di Stato maggiore Valery Gerasimov. E dalla faida alla fine sono emerse le rovine. Lo scorso giugno, Wagner ha lanciato un ammutinamento dalla sua base di Rostov, un viaggio verso Mosca, con i russi che salutavano festanti i soldati e facevano selfie con loro, che ha indebolito l'immagine di Putin. Il leader della Wagner alla fine accettò un accordo provvisorio con il Cremlino per porre fine alla sua ribellione e ritirò le truppe. Ma ad agosto il jet privato su cui viaggiava si è schiantato misteriosamente a nord di Mosca. Per l'intelligence di mezzo mondo si è trattato di un assassinio, ma a conti fatti l'immagine dello Zar è stata danneggiata da quella marcia.