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Tre navi e un migliaio di militari Ue, tra operativi e di supporto. Dopo il via libera arrivato ieri dal Consiglio europeo dei ministri degli Esteri, inizia a riempirsi il contenitore della missione “Aspis” a difesa dei mercantili in viaggio nel Mar Rosso. Al netto dell’accelerazione provata ad imprimere anche dal ministro Antonio Tajani per i dettagli operativi bisognerà attendere ancora. Tuttavia lo schema su cui si sta ragionando è quello di inviare ad incrociare le rotte dei cargo che attraversano il pericoloso stretto di Bab el-Mandeb tre differenti fregate con a bordo sistemi anti-razzo e anti-drone. A fornirle dovrebbero essere i principali proponenti della missione, ovvero Italia, Francia e Germania. Tuttavia, per una questione di interoperabilità e coordinamento, la terza imbarcazione potrebbe anche essere belga o olandese, lasciando ai tedeschi e agli altri paesi interessati le attività di supporto, come l’impiego di navi ospedale (l’italiana Vulcano dovrebbe rientrare a breve). Da chiarire anche la sede del quartier generale della missione - crescono le quotazioni francesi, già guida della missione “Agenor” su cui si baserà Aspis - e, soprattutto, il comando reale sul campo.