Marina Cicogna chi è, età, film, compagna, malattia: la produttrice cinematrografica ospite a Domenica In

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Carriera e film Figlia del conte Cesare Cicogna...

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Carriera e film

Figlia del conte Cesare Cicogna Mozzoni e della contessa Annamaria Volpi di Misurata, Marina Cicogna Mozzoni Volpi di Misurata è nata a Roma il 29 maggio 1934, quindi sta per compiere 89 anni. Suo nonno materno, il conte Giuseppe Volpi di Misurata, è stato fondatore della Mostra del Cinema di Venezia. Aveva anche un fratello di nome Bino.

Marina Cicogna ha prodotto alcuni fra i più importanti film italiani del cinema d'autore. Tra questi si sicordano "Django" di Sergio Corbucci, "C'era una volta il West" di Sergio Leone, "Medea" di Pier Paolo Pasolini, "Uomini contro" di Francesco Rosi, "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" e "La classe operaia va in paradiso" di Elio Petri, "Lo chiameremo Andrea" e "Una breve vacanza" di Vittorio De Sica.

È stata titolare assieme al fratello Bino quest'uldella casa di produzione e distribuzione Euro International Film, tramite la quale ha immesso nel mercato cinematografico italiano una grande quantità di film prodotti all'estero, spesso da case indipendenti.

La sua vita ha subito un duro colpo nel 1972, quando proprio il fratello Bino è morto suicida inalando del gas in un appartamento di Rio De Janeiro, a seguito di un periodo nero, caratterizzato cioè da forti preoccupazioni e problemi di natura economico-finanziaria. Il suo nome era finito nello scandalo del Number One, famoso nightclub capitolino finito al centro di un’inchiesta per un giro di cocaina.

È apparsa anche come interprete, in una piccola parte di "Il comune senso del pudore" (1976). Oggi è presidente onorario dell'Accademia Internazionale d'Arte di Ischia. Il New York Times l'ha descritta come "la prima grande produttrice cinematografica italiana" e "una delle donne più potenti del cinema europeo".

Ha anche pubblicato diversi libri fotografici, come "Scritti e Scatti" (2009) e "La mia Libia" (2012), quest'ultimo sul decennio parzialmente vissuto a Tripoli (1957-1967). Nell'aprile 2023 ha scritto insieme Sara D'ascenzo la propria autobiografia, intitolata "Ancora spero". Il 10 maggio 2023 è stata insignita del premio David di Donatello alla carriera.

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