Filippo Turetta, la strategia della difesa e l'ipotesi dell'infermità mentale. Le tre strade davanti al gip e i punti oscuri dell'omicidio di Giulia

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Dove è finito il cellulare di Giulia?

Tra le cose ritrovate vicino il corpo di Giulia la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, attraverso il naso Jägeer, il giovane flat coated retriever, ci sono 20 oggetti. Si tratta di un mocassino nero di Giulia è stato trovato a metà scarpata: le si è sfilato dal piede mentre Filippo, secondo la ricostruzione, ne trascinava il corpo inotorno alle 2 di notte di domenica 12 novembre. Giulia viene trovata in un cunicolo in posizione fetale. Poi c'era un rotolo di sacchi neri da pattumiera, da cui Fileppo Turetta avrebbe strappato i due con cui ha coperto il cadavere della 22enne. Poi tra gli arbusti c'erano dei fazzoletti sporchi di sangue lasciati qua e la lungo la scarpata. E poi è stato trovato un libro per bambini intitolato “Anche i mostri si lavano i denti”. Gli investigatori stanno ancora cercando la borsa, il cellulare e il computer nel quale la Cecchettin custodiva la sua tesi di laurea che avrebbe dovuto inviare quel giorno alla sua relatrice. Il cellulare che agganciò, si legge negli atti, come “ultimo dato disponibile”, verso le 22.45 dell’11 novembre, una cella di Marghera, vicino al centro commerciale dove i due avevano cenato. Da quel momento sarebbe risultato spento, anche quando la studentessa venne aggredita la prima volta nel parcheggio di via Aldo Moro.

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