Sconti nei supermercati e in farmacia, ecco dove si risparmia di più e quanto: il trimestre anti-inflazione

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L'aumento delle vendite per i prodotti a marchio

I dati diffusi da Istat relativi alle vendite al dettaglio, alimentari e non alimentari, del mese di settembre evidenziano un incremento del valore dell'1,3%, al quale corrisponde un calo dei volumi del 4,4%. Sono dati che confermano una situazione di debolezza dei consumi, ma secondo Federdistribuzione nel mese di ottobre si registrerebbero i primi segnali positivi, da 12 mesi a questa parte, sull’andamento dei volumi nel comparto alimentare.

L’analisi dei dati relativi ad ottobre farebbe emergere in particolare un miglioramento dei canali della distribuzione moderna. La vendita in volume sarebbe in aumento dell'1,7%, contro il calo dello 0,1% di settembre e con un’inflazione relativa a questo paniere che scende dal 7% di settembre al 5% di ottobre. Il mese scorso i prodotti a marchio dei distributori (tra cui i grandi supermercati, da Coop a Lidl, passando per Conad ed Esselunga) hanno visto un aumento delle vendite in volume del 5,4%, contro la crescita del 2,5% di settembre. L'inflazione su questi prodotti è scesa dal 6,5% di settembre al 3,4% di ottobre.

La quota di mercato dei prodotti a marchio raggiunge così ad ottobre il risultato "storico" del 32,9%, con una crescita di 0,5% rispetto a settembre. Per quanto riguarda l’industria delle grandi marche, il trend delle vendite a volumi è in terreno negativo (-0,5% a ottobre, contro -1,6% di settembre), con l’inflazione su questo segmento che scende dal 7,6% al 6,2%, e la quota di mercato che perde lo 0,5%.

«Ottobre è il primo mese del trimestre anti-inflazione, che ha visto l’adesione pressoché unanime delle imprese della distribuzione - ha commentato Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione - L’offerta dei prodotti a marca del distributore sta avendo un riscontro positivo da parte delle famiglie, che ne apprezzano sempre più la qualità e la convenienza. È però evidente il ruolo marginale che l’industria di marca ha avuto sull’iniziativa del trimestre, con interventi limitati a qualche proposta promozionale. Per poter raggiungere un obiettivo di riduzione strutturale dell’inflazione e un sostegno al rilancio dei consumi è però necessario il contributo anche da parte delle imprese dell’industria dei beni di largo consumo, che deve necessariamente passare attraverso un intervento per ridurre i prezzi di listino».

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