Pensioni, un superbonus per chi smette di lavorare a 71 anni: l'idea per "salvare" il sistema previdenziale italiano

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Lo stato di salute del sistema sanitario

I dati della spesa previdenziale italiana, insomma, sono distorti dalla presenza di quasi quattro milioni di pensionati totalmente “assistiti”, e altri tre milioni e passa parzialmente assistiti, più di sei milioni e mezzo in tutto, il 41% di coloro che percepiscono un assegno dall’Inps. In Italia vengono pagate oltre un milione di pensioni di invalidità civile.

Ci sono più di 2,2 milioni di persone che percepiscono una indennità di accompagnamento. Altre 817 mila che hanno un assegno o una pensione sociale. E vengono persino pagate ancora 111 mila pensioni di guerra. E poi ci sono 2,3 milioni di integrazioni al minimo, persone cioè, che non hanno versato abbastanza contributi per maturare un importo di almeno 600 euro circa, e per questo lo Stato ci mette la differenza. Un altro milione e passa di persone beneficia poi di maggiorazioni sociali. Insomma, dice il Rapporto, stupiscono i dati comunicati dalle nostre istituzioni in sede europea, con le prime stime Eurostat sul 2022 relative a pensioni di vecchiaia, anticipate e superstiti che ammontano per l’Italia al 16,7%, contro il 12,6% della media Ue.

La spesa pensionistica di natura previdenziale comprensiva delle prestazioni Ivs (invalidità, vecchiaia e superstiti) è stata nel 2022 pari a 247,6 miliardi, per un’incidenza sul Pil del 12,97%, in riduzione rispetto al 13,42% dello scorso anno. Se si escludono anche gli oneri assistenziali per maggiorazioni sociali, integrazioni al minimo, dice il Rapporto, l’incidenza scende al 11,72%, dato più che in linea con la media Eurostat. La percentuale cala addirittura all’8,64% escludendo anche i circa 59 miliardi di imposte (Irpef) che in molti Paesi dell’Unione o di area Ocse sono molto più basse, quando non del tutto assenti, sulle pensioni. Anche il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, ha chiesto «un’operazione verità» tra spesa per assistenza e per previdenza. Secondo Itinerari previdenziali c'è necessità di separare le due spese, contenendo maggiormente quella per l'assistenza.

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