Pensione 2023, come andarci in base ai contributi (a prescindere dell'età): ecco le tre opzioni

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Cosa è e come funziona Quota 41

Con Quota 41 il diritto alla pensione si raggiunge con 41 anni di contribuzione. È una prestazione economica erogata, a domanda, ai lavoratori che possono far valere 12 mesi di contribuzione effettiva antecedente al 19° anno di età; questa, quindi, è riservata ai soli lavoratori precoci. Anche il requisito contributivo - 41 anni - è bloccato fino al 31 dicembre 2026, mentre così come per la suddetta pensione anticipata è prevista una finestra mobile trimestrale.

Non è però sufficiente essere lavoratori precoci. Per accedere a Quota 41, infatti, è anche necessario far parte di una delle seguenti categorie: persone in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale e conclusione integrale della prestazione per la disoccupazione da almeno tre mesi; invalidi con percentuale superiore o uguale al 74% accertata dalle competenti commissioni mediche per il riconoscimento dell’invalidità civile persone che assistono, al momento della richiesta e da almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità ai sensi dell’articolo 3, comma 3, legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero un parente o un affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 70 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti; lavoratori che hanno svolto attività particolarmente faticose e pesanti (gravosi) ai sensi del decreto legislativo 21 aprile 2011, n. 67.

Per questi, il requisito contributivo di 41 anni può anche essere perfezionato cumulando i periodi accreditati su diverse gestioni assicurative.

Attenzione: Quota 41 è riservata a coloro che rientrano interamente nel regime di calcolo contributivo. Ciò significa che vi possono ricorrere solamente quei lavoratori con anzianità contributiva successiva al 1° gennaio 1996, o in alternativa coloro che possono avvalersi del computo nella Gestione separata.

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