Gli scenari

La partita insomma non è chiusa e, qualora non dovesse arrivare il fischio finale lunedì, potrebbe realmente infrangersi la “regola” degli zero emendamenti che il governo si è auto-imposto. «Quando abbiamo accettato di non presentare aggiustamenti in Aula - spiega la stessa fonte azzurra - lo abbiamo fatto perché ci è stato garantito che il testo finale sarebbe stato condiviso da tutti gli alleati prima di arrivare in Parlamento». Evenienza che, come mostrano le tensioni delle ultime ore, non si è poi verificata. D’altro canto però, tra i fedelissimi della premier continuano a sottolineare come il non intervento parlamentare sulla Manovra sia una «linea rossa invalicabile». Anche perché, avallare anche un singolo emendamento, finirebbe con il costringere il governo ad esporsi su tutto il perimetro.