I protagonisti dell'anno che verrà, da Meloni e Von der Leyen a Spalletti e Sinner: tutti in campo nel 2024

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Sam Altman

Il nuovo potere del signor ChatGpt

di Andrea Andrei

Da Musk a Zuckerberg, il mondo della tecnologia è ormai popolato da personaggi da film, con tutte le loro eccentricità da miliardari. Ma dal 2023 l’hi-tech ha un nuovo protagonista: Sam Altman, 38enne americano ceo di OpenAi, l’azienda che ha dato vita a ChatGpt. Quest’ultimo è il software che più di ogni altro rappresenta la grande frontiera dell’intelligenza artificiale, ovvero la più importante rivoluzione tecnologica dopo Internet, che potrebbe entrare nelle nostre vite (dal lavoro all’intrattenimento fino all’arte e alla comunicazione) modificandole radicalmente.

E mentre si dibatte (e si combatte) sulle opportunità e soprattutto sui rischi che l’Ia porterà con sé (il New York Times ha fatto causa a OpenAi e Microsoft per violazione di copyright), Altman è diventato il volto umano dietro alla macchina, un uomo che incarna le caratteristiche ben conosciute della Silicon Valley. Dopo essere stato cacciato il 17 novembre scorso da OpenAi, l’azienda no profit che aveva fondato nel 2015 insieme a Elon Musk (poi partito per altri lidi) con l’obiettivo di sviluppare un’Ia etica e libera, è tornato trionfalmente cinque giorni più tardi, in una vicenda che ha segnato l’epica delle Big Tech. E Altman non ha ripreso le redini di un’innocente società no profit, ma di quello che nel frattempo lui stesso, con spietata caparbietà imprenditoriale, ha contribuito negli anni a trasformare in un colosso da oltre 80 miliardi di dollari. Un’azienda che adesso promette di diventare, al fianco delle ben consolidate Microsoft, Google, Amazon e Meta, un vero e proprio centro di potere.

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