«Tutte le infezioni, comprese quelle da virus respiratori» come il nuovo coronavirus che sta circolando in Cina, «dipendono in qualche modo da un microbiota ben...
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Virus cinese, che cos'è e come si trasmette la misteriosa malattia polmonare che spaventa il mondo
Studi che «ci dicono chiaramente che un microbiota danneggiato non ci protegge dalle infezioni», spiega lo specialista all'AdnKronos Salute, a margine della presentazione oggi a Milano del libro 'Microbiota - L'amico invisibile per il tuo benessere a tutte le età'. «Un esempio semplice: c'è un'infezione che è devastante negli ospedali italiani e di tutto il mondo, si chiama infezione da Clostridium difficile. Il Clostridium difficile è un battere che dà una colite fulminante, la quale è una delle prime cause di morte degli anziani ricoverati negli ospedali italiani. Questo Clostridium difficile normalmente è contrastato dai batteri buoni del microbiota. Quando l'anziano fa un'antibioticoterapia protratta che abbatte tutti i batteri buoni, il clostridium che è antibiotico-resistente prende il sopravvento. Si chiama 'patobiontè, cioè cresce troppo».
«Questo è un esempio», prosegue Gasbarrini, «ma ce ne sono numerosissimi altri.
Gasbarrini avverte: «Dobbiamo stare molto attenti a non danneggiare troppo il microbiota e spesso siamo proprio noi i colpevoli, perché usiamo farmaci in maniera sconsiderata o perché non abbiamo una dieta adeguata e ricca in fibre». Questa 'megalopoli invisibilè con cui conviviamo, fatta di «batteri, miceti e virus che competono tra loro», «educa e controlla il sistema immunitario e lo tiene costantemente attivo. Uno dei motivi per cui alcune infezioni possono crescere in certi posti del mondo e anche nel nostro Paese è perché a volte andiamo a demodularlo troppo. Questi batteri buoni utilizzano le fibre per crescere, per cui se noi abbiamo una dieta molto povera in fibre molte classi batteriche vanno via perché non sono nutrite. A questo punto il sistema immunitario non è attivato o questi batteri che sono andati via non producono sostanze anti patogeni».
Il messaggio è dunque che bisogna avere cura degli 'inquilini microscopicì che ci abitano e invecchiano con noi, riepiloga lo specialista. Pur non comparendo su nessuna carta anatomica, infatti, sono «alleati fondamentali. I nostri batteri amici ci proteggono da potenziali invasori - conclude Gasbarrini - Poi, è chiaro, ogni tanto può arrivare un virus molto, molto aggressivo che è in grado di attaccare anche una persona con un buon microbiota». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero