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Nuovo via libera in Italia al vaccino anti-Covid di AstraZeneca dopo la sospensione precauzionale decisa in vari Paesi a seguito della segnalazione di alcuni casi di trombosi rare. L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha infatti revocato il divieto d'uso: il vaccino è sicuro, non è dimostrato il nesso causale con gli eventi trombotici e sarà impiegato senza limitazioni d'età o restrizioni. Ma l'Europa è divisa, tanto che oggi la Francia ne ha circoscritto la somministrazione solo agli over-55 e la Finlandia ne ha deciso la sospensione.
Benefici superiori ai rischi
Il nuovo via libera di Aifa e ministero della Salute si basa sul pronunciamento dell'Agenzia europea dei medicinali Ema, secondo cui i benefici del vaccino AstraZeneca «continuano ad essere superiori ai rischi nonostante un possibile collegamento con rari casi di trombi associati a bassi livelli di piastrine nel sangue». L'Ema ritiene quindi che il rapporto beneficio/rischio del medicinale rimanga «positivo» e non vi sia alcuna associazione con i disturbi tromboembolici complessivi. Tuttavia, verranno adottate misure per aggiornare il foglio illustrativo del vaccino con informazioni sui casi di trombosi rare (trombosi dei vasi venosi cerebrali CVST e coagulopatia intravascolare disseminata CID) che si sono verificati.
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L'Oms tranquillizza
Anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha ribadito oggi che al momento non è stata stabilita alcuna relazione causale tra questi eventi rari di trombosi e il vaccino, che «continua ad avere un profilo positivo di rischi-benefici, con un enorme potenziale per prevenire le infezioni e ridurre i decessi da Covid in tutto il mondo». È comunque necessario, rileva l'Oms, continuare ad indagare e monitorare i casi di effetti indesiderati. Posizione condivisa dall'Aifa. Un «nesso causale con eventi rari trombotici - ha spiegato il direttore generale dell'Agenzia, Nicola Magrini, alla conferenza stampa organizzata dal ministero della salute all'indomani del parere Ema - non è dimostrato ma saranno avviati ulteriori studi».
La notizia principale da sottolineare, ha ribadito Magrini, è dunque che «i benefici superano ampiamente i rischi e quindi il vaccino è sicuro senza limitazioni di età e senza sostanziali controindicazioni per l'uso.
Obiettivo raddoppiare vaccinazioni
Secondo il direttore della Prevenzione del ministero Gianni Rezza, però, la voglia di vaccinarsi dei cittadini è alta e ci sono liste di attesa in varie Regioni. Dopo questa «battuta d'arresto», ha detto, l'obiettivo è raddoppiare il ritmo delle vaccinazioni giornaliere arrivando a 4-500mila. Sul vaccino AstraZeneca, tuttavia, le posizioni restano differenti e la Francia lo ha raccomandato solo agli over-55 dopo che la stessa Ema ha identificato un possibile aumento di rischio di trombosi rare nelle persone sotto i 55 anni. La Finlandia ha invece sospeso oggi il suo utilizzo dopo 2 casi di trombosi cerebrale. Le autorità regolatorie nazionali, ha chiarito Locatelli a questo proposito, «hanno un loro grado di autonomia per decidere restrizioni. Noi non riteniamo che sussistano motivi per una restrizione di impiego del vaccino sotto i 55 anni». La maggioranza delle vaccinazioni con AstraZeneca «sono state fatte proprio in questa fascia di età ed è dunque consequenziale - ha concluso - che gli eventi rari segnalati si siano verificati in tale fascia».
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Cosa succede se si rifiuta AstraZeneca?
Una domanda che molti si stanno ponendo in queste ore. È stata posta anche alle autorità sanitarie presenti in conferenza stampa. Ha risposto Franco Locatelli, il presidente del Css. «Se una persona viene chiamata per il vaccino di AstraZeneca e rifiuta di vaccinarsi verrà successivamente nel tempo considerata per altre tipologie di vaccini. Sono state date ad oggi indicazioni per un uso preferenziale dei vaccini a mRna per gli over-80, personale sanitario o Rsa e soggetti estremamente vulnerabili», ha spiegato Locatelli durante la conferenza stampa al ministero.
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Incidenza casi e indice Rt nazionale non scendono
L'incidenza in Italia rimane alta: quella di questa settimana è salita a 264 casi per 100mila abitanti, oltre la soglia critica di 250/100mila. È quanto si apprende dalla Cabina di regia Istituto superiore di sanità (Iss)-ministero della Salute su Covid-19, ancora in corso. Inoltre resta fermo a 1,16, lo stesso valore della scorsa settimana, l'Rt nazionale. Si osserva un peggioramento nel numero di Regioni/Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica (13 Regioni/Pa vs 11 la settimana precedente)». È un altro dei dati emersi dal monitoraggio settimanale dell'andamento di Covid-19 in Italia.
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Il Messaggero