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Il 53,7% dei vaccinati che hanno partecipato al monitoraggio all'università Sapienza di Roma non ha avuto nessun evento avverso dopo la vaccinazione. Mentre il 46,3% ha riportato effetti collaterali lievi che sono iniziati dopo circa 12 ore e che, nella maggioranza dei casi, sono scomparsi dopo 24 ore, secondo lo studio promosso da Sapienza e dall'Azienda ospedaliera universitaria Policlinico Umberto I. A un mese dalla seconda dose di vaccino Pfizer-Biontech, il dato che emerge chiaramente è che gli eventi avversi dopo vaccinazione sono di scarsa o nulla rilevanza clinica.
Differenza tra effetto collaterale e reazione avversa
Per effetto collaterale si intende uno o più effetti non intenzionali non previsti o non desiderati (e non necessariamente nocivi) legati all’azione farmacologica di una sostanza terapeutica (es. letargia, insonnia, cefalea e nausea).
La reazione avversa a un farmaco è un effetto nocivo e non voluto conseguente all’uso di un medicinale. È sempre nociva. E può anche essere inaspettata quando non è riportata nel foglietto illustrativo o nella autorizzazione alla commercializzazione del farmaco o quando sia inattesa rispetto alle caratteristiche del farmaco stesso (es. l’allergia).
Gli effetti avversi più comuni
Dolore all'arto sede dell'inoculazione, sintomi similinfluenzali con o senza febbre e linfoadenopatie. Sono questi gli effetti avversi più comuni. Meno frequentemente sono stati registrati manifestazioni dermatologiche (orticaria, eritema, angioedema), manifestazioni oculari (arrossamento congiuntivale, prurito) e sintomi gastrointestinali (nausea, diarrea, dolori addominali). Il dato più rilevante è che gli eventi avversi percepiti come severi (sincope, dolore toracico, difficoltà deambulatorie, cardiopalmo, stato confusionale) si sono verificati solamente nell'1,2% dei vaccinati e in nessun caso è stato necessario ricorrere al ricovero.
Lo studio
In particolare, a oggi, sono stati reclutati per lo studio 1.081 soggetti, di età compresa tra 24 e 69 anni, di cui il 64 per cento donne. Lo studio, promosso e incentivato direttamente dalla rettrice della Sapienza e dal Dg dell'Azienda ospedaliera universitaria Policlinico Umberto I, comprenderà circa 10.000 persone e avrà lo scopo di valutare la risposta anticorpale nei vaccinati e di analizzare le associazioni del tipo di riposta con variabili importanti come l'età, il sesso, la presenza di comorbidità e le condizioni socioeconomiche.
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Il Messaggero