(Teleborsa) - Il caso AstraZeneca divide il Continente: mentre la UE va avanti per obbligare l'azienda al rispetto del contratto, ipotizzando una causa legale, il Regno Unito si...
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La Commissione europea, secondo quanto riferito da fonti vicine a Bruxelles, sarebbe intenzionata a proseguire per vie legali nei confronti di AstraZeneca, se non otterrà risultati soddisfacenti sul rispetto del contratto. "Non vogliamo vincere una causa legale per il fatto di vincerla, ma per ottenere più dosi", affermano le fonti, ricordando che c'è ancora "un grande divario" sulle consegne concordate e sulla loro distribuzione.
Il Regno Unito invece si dice più propenso al libero commercio dei vaccini anti-Covid, a dispetto dell'accordo con l'UE annunciato ieri, finalizzato a trovare una "soluzione condivisa e reciprocamente vantaggiosa". "Come libertario credo fermamente nel libero commercio e sono contrario al blocco dei vaccini o dei medicinali sia da parte nostra sia da parte dei nostri amici", afferma il Premier Boris Johnson, pur assicurando di voler continuare a "lavorare con i partner europei".
Si attende ora l'esito della prima giornata del vertice europeo, in calendario oggi e domani in videoconferenza, che questo pomeriggio affronterà proprio il tema vaccini. Il Presidente del Parlamento europeo David Sassoli apre la seduta con un appello alla "fiducia" dei cittadini europei e sulla necessità di un'azione unita e coordinata, anche per quanto riguarda la campagna di vaccinazione.
"Certamente il nostro sistema e le nostre istituzioni, possono e devono essere migliorate. Ma per meritare fiducia, serve unità e trasparenza", afferma il Presidente, riconoscendo "quello che abbiamo conseguito in un anno, tutti insieme, è considerevole. Non c'è spazio per l'autocompiacimento, ma non dobbiamo nemmeno dimenticarlo". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero