Tumore allo stomaco, niente rimborsi per gli integratori e per monitorare la glicemia

Non c'è rimborsabilità per gli integratori per i pazienti colpiti da tumore ai quali è stato asportato lo stomaco. E l'Emilia-Romagna è...

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Non c'è rimborsabilità per gli integratori per i pazienti colpiti da tumore ai quali è stato asportato lo stomaco. E l'Emilia-Romagna è l'unica Regione italiana dove è prevista la rimborsabilità dei sensori per il monitoraggio della glicemia per chi si trova in queste condizioni per colpa del tumore gastrico. Questo è un presidio necessario perché la glicemia nell'arco della giornata ha sbalzi spesso molto consistenti che possono portare a crisi ipoglicemiche gravi. Così l'associazione "Vivere senza stomaco si può", in occasione del suo quarto convegno nazionale, a Roma, chiede che si guardi agli esempi regionali virtuosi e soprattutto che sia accolto l'emendamento alla legge di bilancio della senatrice Paola Boldrini, che prevede un rimborso di 11 milioni di euro per supporti nutrizionali per i pazienti con tumore allo stomaco che abbiano avuto una resezione gastrica.


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Secondo Claudia Santangelo, presidente dell'associazione,
«gli integratori rappresentano un presidio fondamentale per la nutrizione delle persone che hanno subito una gastrectomia perché in grado di consentire un equilibrato e corretto apporto di nutrienti anche in assenza totale o parziale dello stomaco. Tuttavia vi è ancora un trattamento differenziato da Regione a Regione che di fatto discrimina i pazienti a parità di condizione».

Secondo una stima dell'Associazione italiana registro tumori, sono oltre 3.000 i pazienti esclusi dalla rimborsabilità degli integratori su territorio nazionale. «La nostra associazione lancia perciò un appello per chiedere che le differenze regionali vengano superate per garantire a tutti i malati omogeneità ed equità di accesso alle cure e soprattutto il diritto a una nutrizione controllata dopo la chirurgia - aggiunge - Per questo l'approvazione dell'emendamento presentato dalla senatrice Paola Boldrini costituirebbe per noi una vera rivoluzione».


E i pazienti denciano di essere abbandonati dopo l'intervento, senza assistenza nutrizionale (per loro ancora piu' importante che per altri pazienti) e con un carico molto alto di spese. In Italia ci sono oltre 14mila nuovi casi di tumore allo stomaco ogni anno, con un totale di circa 80mila malati. La malattia è al quinto posto per incidenza, ma la sopravvivenza a 5 anni arriva appena al 32%, soprattutto a causa delle molte diagnosi tardive. Stefania Gori, presidente della Fondazione Aiom e direttore dell'oncologia medica dell'Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar sottolinea come sia "importante" che le linee guida nazionali sul carcinoma gastrico «vengano implementate nella pratica clinica: tali percorsi rappresentano le loro modalità applicative».   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero