Effettuare la terapia contro il cancro al seno dal proprio divano di casa piuttosto che da un letto o una poltrona in ospedale. Da fine febbraio tutto questo sarà possibile...
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«Siamo orgogliosi di essere i primi in Italia a poter offrire questa opportunità - spiega Attilio Bianchi, direttore generale del Pascale - Questo programma collima perfettamente con il nostro obiettivo di mettere a punto sempre più percorsi assistenziali che, pur mantenendo alta l'attenzione sulla qualità e sulla sicurezza, assicurino un'esperienza di cura più confortevole. Il Pascale - aggiunge - si conferma tra le più significative realtà sanitarie del Sud Italia in campo oncologico costituendo il Centro di riferimento regionale per la diagnosi e la cura delle patologie neoplastiche». Herhome è destinato in particolare a pazienti con carcinoma mammario Her2 positivo sottoposte a trattamento con Trastuzumab in formulazione sottocutanea e che rispondono ad una serie di parametri clinici che consentono la somministrazione in sicurezza.
È l'oncologo a proporre alle pazienti il programma e l'adesione è volontaria, gratuita e revocabile in qualsiasi momento. Le prime due somministrazioni di terapia avvengano in day hospital per poi effettuarle al proprio domicilio. Il medico segue la paziente sia durante la somministrazione che nelle due ore successive. Si tratta di un programma «senza pensieri» perché gli appuntamenti sono pianificati e perché il farmaco e tutto il necessario è portato dal medico, così come i rifiuti speciali sono smaltiti gratuitamente da una società specializzata.
A gestire, dal punto di vista logistico ed operativo, il progetto è EGG Innovative Health Solutions. «Questo progetto segna una rivoluzione nell'approccio terapeutico - dice Maurizio de Cicco, presidente e amministratore delegato di Roche Italia - perché dimostra che è possibile mettere gli interessi dei pazienti concretamente al primo posto anche se significa dover affrontare ostacoli burocratici e organizzativi che il Pascale e la Regione Campania hanno affrontato e speriamo che questo modello sia ripreso anche altrove».
Il Messaggero