Caterina Bottacin stroncata dal tumore in 30 giorni, due paesi piangono la sua morte

VENEZIA - Bella, solare, piena di vita: stroncata in un mese da un tumore. Maerne, dove abitava con la sua famiglia ed era molto conosciuta, e Salzano, suo paese di origine,...

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VENEZIA - Bella, solare, piena di vita: stroncata in un mese da un tumore. Maerne, dove abitava con la sua famiglia ed era molto conosciuta, e Salzano, suo paese di origine, sono sotto choc per il crudele destino che si è portato via all'improvviso Caterina Bottacin, mamma di 43 anni appena compiuti (in ospedale) il 17 aprile: lascia nella disperazione una figlia di 8 anni, Jennifer, l'amato marito Omar Rosa, con cui formava una coppia affiatata da 22 anni, nella vita e nel lavoro, la mamma Vallì, i fratelli Roberto, Filippo e Denis.


Gemma non ce l'ha fatta. Il fratello: «È morta di tumore». Era andata a Houston per curarsi




Caterina da giovane aveva fatto la sarta, ma da anni lavorava fianco a fianco col marito che ha una vetreria artistica a Spinea, seguendo i reparti montaggio, fornitura e qualità. Godeva di ottima salute, faceva palestra, era attenta all'alimentazione, conduceva una vita regolata, con al centro la figlia, il marito, la sua famiglia e tante amicizie: frequentava anche la parrocchia. Ma un mese fa un terribile mal di testa l'ha costretta ad andare all'ospedale di Mirano dove le analisi le hanno riscontrato una neoplasia ormai in fase avanzata al cervello, e molto aggressiva, partita forse da un polmone. Non c'è stato neanche il tempo di tentare con la radioterapia. Caterina è entrata in coma, domenica è stata dichiarata la morte cerebrale e lunedì le sono stati staccati i macchinari.
 

Il dolore del marito. «Era amore allo stato puro la piange il marito, che l'ha assistita fino all'ultimo e sta ricevendo tantissimi messaggi di cordoglio, a testimonianza di quanto la 43enne fosse ben voluta Il suo altruismo non l'ho mai trovato in nessun'altra persona: metteva sempre gli altri davanti a sé. Purtroppo il male che ce l'ha strappata come un fulmine». I funerali dovrebbero essere celebrati in chiesa a Salzano, ma la data non è stata ancora fissata: sarà effettuata l'autopsia per capire meglio la natura di un tumore che ha sorpreso gli stessi medici per la sua rapida e letale evoluzione. Nicola De Rossi
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Il Messaggero