Tumore uccide in 5 mesi mamma di quattro figli

Muore dopo 5 mesi di malattia mamma di quattro figli. La vittima di un male che non perdona è Cristiana Da Silva, 52 anni, brasiliana ma in Italia da 22, da quando si...

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Muore dopo 5 mesi di malattia mamma di quattro figli. La vittima di un male che non perdona è Cristiana Da Silva, 52 anni, brasiliana ma in Italia da 22, da quando si è sposata con Paolo Barichello col quale viveva a Caselle d'Altivole (Treviso). La donna lascia i figli Laura, Edoardo, Paola e Stefano. L'ultimo saluto sabato con una semplice cerimonia familiare alla Casa dei Gelsi di Treviso dove la donna era stata ricoverata negli ultimi giorni. «É stata una malattia terribile, che non le ha proprio lasciato scampo- sono le parole del marito Paolo, molto conosciuto nella zona anche perché titolare di una impresa di impianti elettrici. Cristiana aveva conosciuto Paolo quando lui era andato in Brasile. Il loro sogno d'amore lo hanno realizzato nel 1997 quando decisero di sposarsi in Sudamerica dove hanno vissuto qualche mese prima di rientrare in Italia nel 1998. Dalla loro unione sono nati ben quattro figli e la vita di Cristiana era tutta dedicata alla sua splendida famiglia. Ma questo non le impediva anche di vivere la sua vita sociale.


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IL RICORDO

«Era gentile con tutti e un sorriso non lo lesinava a nessuno -spiega il marito nel ricordare la donna- a Casella si era inserita benissimo e a lei piaceva viverte qui. Non lavorava perché con quattro figli da allevare non era facile avfere anche un'occupazione fissa. Così si è dedicata sempre alla famiglia. Ha anche seguito i miei genitori che sono mancati nel 2006 e nel 2011. Li ha seguiti in tutto con enorme affetto». Poi Paolo ripercorre il dramma della malattia: «Aveva scoperto di avere un tumore nel 2018. In quella circostanza è stata operata ed era andato tutto bene. Sembrava anzi che quel brutto periodo fosse definitivamente alle spalle, che tutto fosse passato. Stava proprio bene, poi ha avuto una ricaduta a settembre. E le cose sono precipitate improvvisamente perché quando ha cominciato a farsi i controlli era già troppo tardi. Abbiamo cercato di fare tutto il possibile ma purtroppo è stato inutile». Sulla cerimonia funebre: «È stata lei che ha deciso così, una semplice cerimonia di saluto alla Casa dei Gelsi dove l'abbiamo portata qualche giorno fa quando non c era più nulla da fare. Poi proseguirà per la cremazione e la sua urna la terremo in casa, il suo ultimo desiderio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero