Tumore al seno metastatico, la chemio si può evitare: «Nuove terapie a bersaglio molecolare più efficaci»

È possibile evtare chemioterapia per le donne con tumore al seno metastatico. Una meta-analisi di 140 studi che ha incluso 50.029 pazienti, pubblicata...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È possibile evtare chemioterapia per le donne con tumore al seno metastatico. Una meta-analisi di 140 studi che ha incluso 50.029 pazienti, pubblicata su Lancet Oncology e coordinata dall'Università Federico II di Napoli, ha infatti dimostrato per la prima volta che nessun regime di chemio è più efficace della combinazione di ormonoterapia e nuove terapie a bersaglio molecolare.


LEGGI ANCHE Tumori, svolta chemioterapia: sarà possibile contrastare la caduta dei capelli



Lo studio è il risultato di una collaborazione internazionale, coordinata da Mario Giuliano dell'Università Federico II di Napoli e da Daniele Generali dell'Università di Trieste e che ha visto la partecipazione di molti ricercatori italiani. La meta-analisi ha incluso ricerche pubblicate fra gennaio 2000 e dicembre 2017. «Si è evidenziato dunque che le terapie mirate sono efficaci in prima linea, ovvero come primo trattamento, e che la qualità di vita migliora. Questa analisi - spiega Lucia Del Mastro, responsabile della Breast Unit dell'IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova - è molto importante perché, per la prima volta, pone a confronto, in prima e seconda linea, l'efficacia dei regimi oggi disponibili di chemioterapia e ormonoterapia, con o senza terapie mirate. E conferma quanto stabilito dalle linee guida internazionali, che raccomandano, anche in prima linea, l'impiego dell'ormonoterapia posticipando l'uso della chemioterapia in queste pazienti». 


Sono chiari i vantaggi di una scelta di questo tipo in termini di «minore tossicità», sottolinea. Nonostante le raccomandazioni internazionali, tuttavia, oggi la chemioterapia è ancora diffusa nella pratica clinica in queste pazienti (in oltre il 40% dei casi): «Ci auguriamo che l'analisi pubblicata su The Lancet Oncology possa cambiare la tendenza. Le nuove opzioni terapeutiche, infatti - conclude - garantiscono quantità e qualità di vita elevata»​ Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero