Una donna su 4 durante la gravidanza riceve almeno una diagnosi di sospetto dell'esistenza di una patologia fetale, come una malformazione o un difetto congenito del...
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Ecco perchè, a Roma, nei centri Altamedica, è nata Second Opinion. Il progetto mira a mettere, gratuitamente, a dispozione delle gestanti «esperienza, apparecchiature all’avanguardia e know-how scientifico per second opinions in caso di diagnosi di una patologia del bambino», spiega Claudio Giorlandino, ginecologo direttore dell'Italian College of Fetal Maternal Medicine. Per non tralasciare alcun aspetto nel prendersi cura della sensabilità di ogni donna, le consultazione saranno «libere e sincere» sotto i profili etici e morali, lasciando le pazienti libere di «scegliere senza condizionamenti di ordine etico tali da generare sensi di colpa nella coppia genitoriale».
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La second opinion, osserva sempre Giorlandino, «è una consuetudine molto in voga nei Paesi anglosassoni e sempre più richiesta anche dai nostri specialisti quando si trovano di fronte ad una patologia o solo al sospetto di questa. Sono consultazioni mirate a chiarire il sospetto specifico emerso dalla prima osservazione e tendono a perfezionare la diagnosi o, come spesso accade, ad escluderla. Spesso però sono molto difficili da ottenere, soprattutto in tempi brevi e con esperti della diagnosi prenatale. I centri devono essere ad altissima specializzazione, con migliaia di casi seguiti e risolti».
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Il Messaggero