OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Ieri sera una signora che aspettava il risultato di un tampone molecolare ha chiamato uno dei centri della Capitale, nei pressi di via Merulana. Le hanno risposto: «Ci dispiace, è finito il reagente, non possiamo darle una risposta. Si tratta di un problema nazionale». Ancora: una madre romana che voleva prenotare il molecolare per il figlio adolescente con la febbre alta, ha scoperto che c’era posto solo a Viterbo. Nel giorno in cui sono stati eseguiti oltre un milione di test, di cui il 30 per cento molecolare, si comprende che il sistema sta saltando. Il doppio meccanismo - prima test antigenico, poi molecolare di conferma - non regge i numeri di questi giorni, destinati ad aumentare con la Omicron che diventerà dominante. Per il molecolare i laboratori hanno necessità di più tempo, si tratta di una elaborazione più complicata che non resiste all’onda d’urto di 300mila richieste al giorno.
Tamponi, le code nelle città
Ecco allora che da molti capoluoghi di provincia, non solo nella Capitale, compaiono le immagini di code di quattro-cinque chilometri di automobili in fila. All’interno ci sono persone che devono verificare la positività dopo l’antigenico od ottenere la conferma del superamento dell’infezione. Anche in piccole città i sindaci sono costretti a intervenire per modificare la viabilità perché il traffico viene bloccato dalle code verso i drive in dei tamponi. «Ma molti sono assolutamente inappropriati, si fanno anche quando non sono utili» spiegano dalle Regioni. E il governatore del Veneto, Luca Zaia, conferma: «C’è la possibilità che possano finire i reagenti e anche i tamponi». Di fronte a questa emergenza, che è destinata ad aggravarsi, le Regioni stanno intervenendo sia cambiando le regole e affidando ai semplici test antigenici la conferma della positività, sia potenziando gli hub.
I nuovi tamponi
Il Lazio, in particolare, ha attivato in 500 farmacie di Roma e delle altre quattro province un nuovo servizio di test antigenici quantitativi, più affidabili.
Assalto
In Lombardia, dove in un solo giorno sono state notificate 28mila infezioni (una parte comunque risale al giorno precedente) la macchina dei tamponi è allo stremo. Il presidente Fontana spiega che in un giorno sono stati eseguiti 220mila test e avverte: «Ci vogliono regole certe e precise che il governo ci dovrà dettare per capire in quali casi i tamponi sono necessari e in quali casi no». Nel frattempo si prova a potenziare la macchina dei test. Spiegano il Lombardia: si stanno allestendo nuovi punti tampone per far fronte alle criticità che si sono verificate con l’aumento dei contagi, domani sarà attivo un nuovo centro tamponi massivo a Gallarate (Varese). Ancora: 8 nuove linee tampone a Trenno ed è in allestimento un nuovo centro tamponi a Rho-Fiera Milano.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero