Nuovi tamponi sulla carica virale e più hub: ecco il piano elimina-code

Lazio, in farmacia test che sostituiscono i molecolari. In Toscana una sola rilevazione. E in molte strutture è finito il reagente: alcuni pazienti sono stati rimandati a casa

Nuovi tamponi sulla carica virale e più hub: ecco il piano elimina-code
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 29 Dicembre 2021, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 31 Dicembre, 11:01

Ieri sera una signora che aspettava il risultato di un tampone molecolare ha chiamato uno dei centri della Capitale, nei pressi di via Merulana. Le hanno risposto: «Ci dispiace, è finito il reagente, non possiamo darle una risposta. Si tratta di un problema nazionale». Ancora: una madre romana che voleva prenotare il molecolare per il figlio adolescente con la febbre alta, ha scoperto che c’era posto solo a Viterbo. Nel giorno in cui sono stati eseguiti oltre un milione di test, di cui il 30 per cento molecolare, si comprende che il sistema sta saltando. Il doppio meccanismo - prima test antigenico, poi molecolare di conferma - non regge i numeri di questi giorni, destinati ad aumentare con la Omicron che diventerà dominante. Per il molecolare i laboratori hanno necessità di più tempo, si tratta di una elaborazione più complicata che non resiste all’onda d’urto di 300mila richieste al giorno.

Tamponi, le code nelle città


Ecco allora che da molti capoluoghi di provincia, non solo nella Capitale, compaiono le immagini di code di quattro-cinque chilometri di automobili in fila.

All’interno ci sono persone che devono verificare la positività dopo l’antigenico od ottenere la conferma del superamento dell’infezione. Anche in piccole città i sindaci sono costretti a intervenire per modificare la viabilità perché il traffico viene bloccato dalle code verso i drive in dei tamponi. «Ma molti sono assolutamente inappropriati, si fanno anche quando non sono utili» spiegano dalle Regioni. E il governatore del Veneto, Luca Zaia, conferma: «C’è la possibilità che possano finire i reagenti e anche i tamponi». Di fronte a questa emergenza, che è destinata ad aggravarsi, le Regioni stanno intervenendo sia cambiando le regole e affidando ai semplici test antigenici la conferma della positività, sia potenziando gli hub. 

 

I nuovi tamponi


Il Lazio, in particolare, ha attivato in 500 farmacie di Roma e delle altre quattro province un nuovo servizio di test antigenici quantitativi, più affidabili. Spiega l’assessore alla Salute, Alessio D’Amato: «Partiremo nelle prossime ore, con questo tipo di analisi rapida, contemplata nelle circolari del Ministero, non c’è la semplice risposta positivo-negativo, ma c’è anche un valore quantitativo della presenza del virus. Semplificando: tutti coloro che risulteranno positivi con un indice sopra una determinata soglia saranno considerati infetti, senza il passaggio del molecolare, che sarebbe superfluo. In questo modo possiamo usare le forze e i tamponi molecolari in modo più razionale». Una decisione simile è stata annunciata dall’assessore dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini. Dice: «I test antigenici rapidi saranno sufficienti, in caso di risultato positivo, per determinare un’infezione da Covid, anche senza una conferma tramite tampone molecolare. Semplifichiamo e acceleriamo la presa in carico dei casi positivi e dei contatti stretti, alleggerendo il lavoro dei Dipartimenti di Sanità pubblica. Un atto della Regione recepisce le indicazioni del Ministero della Salute. Vogliamo far fronte all’attuale fase pandemica in cui si registra un rilevante e rapido incremento dei casi, anche a seguito della diffusione della variante Omicron». Il presidente della Toscana, Eugenio Giani, ha rilanciato un appello al governo: serve subito obbligo vaccinale o lockdown per non vaccinati. Ci sono circa 600 persone al minuto che in Toscana accedono al portale per richiedere il test e Andrea Belardinelli, direttore del settore sanità digitale, ha spiegato che il 27 dicembre le richieste di tamponi sono state circa 61mila «a fronte però di una disponibilità di test in tutta la regione di 8/9mila». Per questo Giani ha firmato una ordinanza simile a quella dell’Emilia-Romagna. Spiega il governatore toscano: «Nel caso di positività del tampone antigenico rapido non si dovrà ricorrere alla successiva verifica col tampone molecolare: questo ridurrà drasticamente il numero di tamponi richiesti, oltre a semplificare alcuni passaggi burocratici, legati per esempio al lavoro».

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Assalto

In Lombardia, dove in un solo giorno sono state notificate 28mila infezioni (una parte comunque risale al giorno precedente) la macchina dei tamponi è allo stremo. Il presidente Fontana spiega che in un giorno sono stati eseguiti 220mila test e avverte: «Ci vogliono regole certe e precise che il governo ci dovrà dettare per capire in quali casi i tamponi sono necessari e in quali casi no». Nel frattempo si prova a potenziare la macchina dei test. Spiegano il Lombardia: si stanno allestendo nuovi punti tampone per far fronte alle criticità che si sono verificate con l’aumento dei contagi, domani sarà attivo un nuovo centro tamponi massivo a Gallarate (Varese). Ancora: 8 nuove linee tampone a Trenno ed è in allestimento un nuovo centro tamponi a Rho-Fiera Milano.

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