Torino, rischia morte: denervazione cuore salva bambino di quattro anni

Torino, rischia morte: denervazione cuore salva bambino di quattro anni
Tre incisioni di meno di un centimetro per eliminare i nervi che vanno al cuore, causa di gravi aritmie. Un intervento di denervazione cardiaca per via toracoscopica è...

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Tre incisioni di meno di un centimetro per eliminare i nervi che vanno al cuore, causa di gravi aritmie. Un intervento di denervazione cardiaca per via toracoscopica è stato eseguito all'ospedale infantile Regina Margherita di Torino su un bambino di quattro anni affetto da sindrome del QT Lungo, malattia congenita che può causare la morte improvvisa. La tecnica, eseguita per la prima volta in Italia al Policlinico San Matteo di Pavia, non era mai stata utilizzata su un paziente così piccolo. «Da oggi la Città della Salute di Torino è l'unico ospedale in Italia con la capacità di eseguire l'intervento di denervazione cardiaca simpatica in tutti i possibili candidati, di ogni età e condizione», spiega il professor Gaetano Maria De Ferrari, direttore della Cardiologia universitaria delle Molinette di Torino, che ha portato sotto la Mole l'innovativa tecnica proprio da Pavia.

«Questo intervento - aggiunge - si aggiunge agli altri approcci innovativi per le aritmie gravi, per i quali siamo certamente un punto di riferimento a livello nazionale». La tecnica mini-invasiva riduce i rischi dell'intervento, oltre che la dimensione delle incisioni chirurgiche, consentendo al paziente di recuperare più rapidamente. Ricoverato nella Cardiologia pediatrica, dopo l'intervento il bambino è transitato per un breve periodo in osservazione nella Cardiorianimazione pediatrica, per poi essere trasferito di nuovo in Artimologia pediatrica, dove era stato preparato per l'intervento, per essere dimesso dopo solo quattro giorni. Un approccio multidisciplinare, che ha coinvolto anche la Rianimazione pediatrica generale e la Chirurgia pediatrica generale. E che ha salvato il bambino, ora in perfette condizioni di salute, al riparo da quelle crisi aritmiche che prima dell'intervento potevano essere scatenate da stress emotivi o sforzi fisici, ma anche da rumori improvvisi o dall'assunzione di alcuni farmaci.

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«Si tratta dell'ennesima dimostrazione delle eccellenze mediche e tecnologiche che contraddistinguono la Città della Salute», sottolinea il direttore generale della Città della Salute di Torino, Giovanni La Valle. «Un intervento che fa sì che i bambini affetti da gravi aritmie congenite - aggiunge - possano trovare un valido aiuto dalle riconosciute capacità dei nostri professionisti, che hanno fatto gioco di squadra, ognuno per le proprie competenze, per portare a buon fine il progetto».

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Il Messaggero